Agli armatori di Mazara del Vallo Giuseppe e Giacomo Giacalone è stato negato il risarcimento danni per il motopesca ‘Aliseo‘ che lo scorso 6 maggio venne mitragliato da una motovedetta libica nel Mediterraneo, mentre si trovava in acque internazionali. Il MIPAF (Ministero delle politiche agricole) ha detto di no ribadendo che non si è trattato di un sequestro ma solo di un’aggressione.

Comandante colpito alla testa

Durante l’abbordaggio i militari libici hanno sparato e Giuseppe Giacalone (al comando dell’Aliseo) venne colpito alla testa da schegge di vetro mentre si trovava in plancia di comando. I due armatori avevano richiesto 82.250,43 euro di risarcimento, ora negato. “Non ci fermeremo – dice Giuseppe Giacalone – abbiamo già informato i ministeri della Difesa e degli Esteri, i presidenti della Repubblica e della Regione”.

Tentato omicidio

Giacalone ha presento nei mesi scorsi ai carabinieri di Mazara del Vallo una denuncia-querela per tentato omicidio, disastro navale, nubifragio, danneggiamento nave e minacce gravi. “In questi anni durante i quali la marineria di Mazara del Vallo è stata obiettivo di mitragliamenti e sequestri, non c’è stato mai un libico rinviato a giudizio. Ora con la denuncia-querela presentata ci aspettiamo che vengano individuati i colpevoli”, aveva dichiarato l’avvocato Walter Marino, che assiste Giuseppe Giacalone.

“Vivo per miracolo, salvo per pochi centimetri”

“Sono vivo per miracolo. Mentre eravamo in navigazione verso Nord-est ci ha raggiunto una motovedetta libica e ha iniziato a sparare. I colpi ci hanno raggiunto e i vetri della plancia sono andati in frantumi”. Il comandante Giuseppe Giacalone raccontò cos quegli attimi convulsi, mentre i militari libici sparavano ad altezza d’uomo per costringere l’Aliseo a fermarsi:  “E’ stato un inferno. Io sono rimasto ferito al braccio e anche alla testa perché il finestrino della cabina è andato in frantumi e le schegge di vetro mi hanno colpito”.

“È stato un miracolo, bastava qualche centimetro e ci uccidevano. Ci hanno sparato almeno 100 colpi addosso e ci hanno detto che se avessero avuto un cannoncino lo avrebbero utilizzato. Hanno mirato alla cabina“.

 

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