• Atti persecutori e lesioni personali aggravate, arrestato un 42enne a Trapani
  • Da tempo perseguitava la sua vittima con minacce, pedinamenti e percosse
  • L’arresto eseguito dai carabinieri dopo le indagini

Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Trapani Principale hanno arrestato, per il reato di atti persecutori e lesioni personali aggravate, un uomo di 42 anni, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Trapani.

Pedinamenti, minacce e percosse ai danni della vittima

Le risultanze investigative, raccolte dal citato Reparto, pienamente condivise dall’Autorità Giudiziaria, hanno consentito di delineare un grave quadro indiziario a carico dell’indagato in ordine ai comportamenti persecutori e vessatori, evidenziati dalla vittima la quale riferiva di continui pedinamenti, minacce, percosse e monitoraggio abusivo del proprio telefono cellulare. Atteggiamenti messi in atto da tempo tanto da cagionarle un perdurante e grave stato d’ansia, ingenerando altresì timore per la propria incolumità.
L’arrestato, espletate le formalità procedurali, è stato accompagnato presso l’abitazione di residenza come disposto dall’autorità giudiziaria.

Intanto un uomo violento in manette a Misterbianco

I Carabinieri di Misterbianco (Catania) hanno arrestato nella flagranza di reato un pregiudicato di 39 anni del posto, poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia commessi nei confronti della convivente di 33 anni.

Gli aveva dato una chance

Lo aveva già querelato lo scorso 21 aprile, per poi purtroppo tornare sui propri passi, rimettendo la querela, fiduciosa che l’uomo potesse cambiare i propri atteggiamenti prevaricatori.

Schiaffi e pugni davanti al figlio

Fiducia mal riposta dato il carattere dispotico del compagno che ieri sera, al termine dell’ennesima lite, ha iniziato a colpirla con schiaffi e pugni alla testa, al viso e alla schiena, incurante del pianto del figlioletto di appena sei mesi provocato dalle urla di dolore della madre.

In fuga col bambino in braccio

La donna, disperata, ha preso il bambino in braccio e, dopo aver vinto la resistenza dell’aggressore che nel frangente, per evitarle di fuggire via da casa, continuava a colpirla mordendole anche una mano, è riuscita comunque a scappare per rifugiarsi nei locali della locale Tenenza dei Carabinieri.

La denuncia e l’intervento dei Carabinieri

Qui i militari, dopo averne acquisito la denuncia, ed averla accompagnata al pronto soccorso del Policlinico di Catania, dove i medici le hanno riscontrato delle lesioni guaribili in 15 giorni “trauma allo zigomo sinistro, morso indice mano sinistra e percosse al capo ed alla schiena”, hanno provveduto a bloccare ed ammanettare il maltrattante che, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica etnea, è stato relegato agli arresti domiciliari, mentre la vittima e il piccoletto sono stati trasferiti in casa di alcuni parenti.

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