Il gup del Tribunale di Marsala, nel Trapanese, ha rinviato a giudizio Ernesto Favara di Castelvetrano per omicidio pluriaggravato. L’udienza si è tenuta stamattina a Marsala.
Favara è accusato di avere ucciso a coltellate, a dicembre scorso, la moglie Maria Amatuzzo nella loro abitazione di Marinella di Selinunte. Il giudice non ha escluso nessuna aggravante contestata. La difesa di Favara (che era presente in aula), rappresentata dall’avvocato Margherita Barraco, ha sollevato alcune eccezioni circa la contestazione delle aggravanti, richiedendo una nuova perizia psichiatrica.
Alle eccezioni si sono opposti sia il pm Stefania Tredici che tutte le parti civili. Il gup ha rigettato tutte le eccezioni. L’avvocato Barraco ha richiesto il rito abbreviato ma è stato ritenuto inaccettabile viste le aggravanti contestate.
Prima udienza a Trapani, l’8 gennaio 2024
La prima udienza, in Corte d’Assise a Trapani, si terrà l’8 gennaio prossimo. Le parti civili sono assistite dagli avvocati Vito Daniele Cimiotta (per i parenti di Amatuzzo), Roberta Anselmi e Marilena Messina (associazioni contro la violenza sulle donne).
La donna aveva lasciato il marito
Maria Amatuzzo, qualche mese prima di essere uccisa, aveva lasciato il marito (attualmente sotto processo al Tribunale di Marsala per maltrattamenti familiari) ed era andata a vivere con un altro uomo. Il 24 dicembre dello scorso anno, Amatuzzo sarebbe stata attirata con un pretesto dal Favara nella sua abitazione di Marinella di Selinunte (“Vieni a prenderti il cappotto, io non sarò a casa”), ma quando entrò nel garage venne subito accoltellata.
I risultati dell’autopsia
Dall’autopsia è emerso che i fendenti sarebbero stati 28, inferti in varie parti del corpo. Favara venne arrestato poco dopo il delitto per strada dai carabinieri con in mano il lungo coltello ancora sporco di sangue.
Le aggravanti contestate dalla difesa
Tra le cinque aggravanti contestate dall’accusa, anche i “futili motivi” (gelosia), la premeditazione e la crudeltà, perché dopo avere inferto colpi letali continuava ad accoltellarla. Favara è difeso dagli avvocati Margherita Mariella Barraco e Valentina Blunda, mentre le parti offese (genitori, una sorella e uno zio della Amatuzzo) sono assistite dall’avvocato Vito Daniele Cimotta. Oltre a loro, si sono costituite parti civili anche due associazioni antiviolenza sulle donne rappresentate dalle avvocatesse Roberta Anselmi e Marilena Messina. Ernesto Favara è attualmente rinchiuso nel carcere di Trapani.
A gennaio il gip disse no alla richiesta di perizia psichiatrica
Il gip del Tribunale di Marsala Sara Quittino nel gennaio scorso rigettò la richiesta di incidente probatorio presentata da Margherita Barraco, legale di Ernesto Favara che, il 24 dicembre scorso, ha ucciso con 14 coltellate la moglie Maria Amatuzzo a Marinella di Selinunte.
L’avvocato Barraco aveva chiesto la perizia psichiatrica sul suo assistito per verificare se, al momento di commettere il delitto, Favara fosse capace di intendere e di volere. Il gip ha rigettato la richiesta ritenendo la richiesta “prima ancora che infondata, del tutto inammissibile”.
Favara, in sede di interrogatorio davanti al gip dopo alcuni giorni dall’arresto, ha risposto alle domande del giudice. L’avvocato Vito Cimiotta, difensore del padre della vittima, ha già anticipato che, come parte civile, si avvarranno di un proprio consulente.
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