Siamo alla fine dell’era politica di Leoluca Orlando? Secondo il primo cittadino di Palermo assolutamente no. Il sindaco del capoluogo siciliano ha infatti ribadito la propria “fiducia nella magistratura”, in merito all’indagine che lo vede coinvolto, insieme ad altre 23 persone fra dirigenti ed ex assessori, nell’inchiesta sui presunti falsi in bilancio relativi al periodo fra il 2016 e il 2019.

Un primo cittadino apparso evasivo alle domande dei cronisti, decisamente meno loquace rispetto alle sue normali uscite pubbliche. Durante la conferenza stampa, ha richiamato più volte i giornalisti a porre domande inerenti al “Global Parlamient of Majors”  iniziativa ispirata alla multiculturalità di cui lo stesso Leoluca Orlando si è fatto promotore, tralasciando l’inchiesta che lo riguarda e il futuro del comune viste le contestazioni al bilancio. E sulla possibilità di dimettersi ha glissato, rispondendo fra l’infastidito e il sarcastico a chi poneva una simile domanda: “Può ripetere, per favore? Non ho capito”, replicava il primo cittadino.

“Non mi dimetto, ho fiducia nella magistratura” (VIDEO)

A margine della conferenza stampa relativa all’evento, Leoluca Orlando ha tenuto a ribadire, in primo luogo, la propria stima nei confronti dell’autorità giudiziaria. “Ho sempre fiducia nella magistratura. Sono convinto che saprà fare massima chiarezza, individuando responsabilità e responsabili, in base ai documenti che non conosco e che mi riservo di conoscere”.

A precisa domanda sulla possibilità di dimettersi, Leoluca Orlando ha risposto con un ulteriore domanda: “Può ripetere, per favore?”. Chiaro segno di una volontà di non cedere facilmente il passo alle opposizioni. Gruppi consiliari che però, dopo l’uscita di Italia Viva dalla Giunta, risultano essere predominanti a Sala delle Lapidi. Un elemento non da poco visto che, già da tempo, i gruppi di centrodestra stanno raccogliendo le firme per una mozione di sfiducia.

Atti proposti in passato nei confronti degli assessori Maria Prestigiacomo e Giusto Catania, ma che non avevano valore giuridico, bensì meramente politico. Quella nei confronti del primo cittadino sarebbe invece un’azione vincolante, che porterebbe allo scioglimento non solo della Giunta, ma anche dello stesso Consiglio Comunale. Un’idea, rievocata questa mattina dai partiti d’opposizione, che scombinerebbe le carte in vista delle prossime amministrative.

Leoluca Orlando decide poi di non entrare nel merito dell’inchiesta, trincerandosi dietro una risposta asettica. “Ho già affidato ad un comunicato la mia posizione. Non credo di dover aggiungere nient’altro”.

Le opposizioni chiedono le dimissioni. La risposta del sindaco

Una nota stampa pubblicata in mattinata, che ribadisce un sostanziale no comment nel merito, almeno senza prima valutare i documenti in possesso della Procura. “Ho avuto comunicazione dell’avvio di un’indagine. Esaminerò gli atti depositati dalla Procura della Repubblica e per fare massima chiarezza attendo di essere ascoltato dai magistrati titolari delle indagini sul merito e sulle competenze in una materia, peraltro, particolarmente tecnica”.

Replica che non è stata evidentemente sufficiente a placare le polemiche, in particolare provenienti dalle opposizioni. Molto critica la Lega che, attraverso le parole di Igor Gelarda e Marianna Caronia, chiede di mettere in votazione una mozione di sfiducia. Di idea leggermente diversa +Europa che, per bocca di Fabrizio Ferrandelli, chiede un Consiglio Comunale d’emergenza e le dimissioni del sindaco. Ciò, “per consentire al consiglio comunale e ad un commissario di poter agire senza il rischio di possibili condizionamenti. In modo da svolgere tutte le attività necessarie ad un Comune che già vive una fase delicata di riequilibrio di bilancio”.

Duro anche il commento di Ugo Forello e Giulia Argiroffi, componenti consiliari del gruppo “Oso“. “Diversi sono gli esposti che abbiamo depositato alla Corte dei Conti. Atti che evidenziano irregolarità nella formazione di bilanci e rendiconti. Ciò affermando che per anni il Comune abbia mantenuto un tenore di vita superiore alle sue possibilità. C’è un tema politico. Il diffuso sistema di irregolarità con cui il sindaco ha gestito gli aspetti economici-finanziari della città ha minato in radice la fiducia che il consiglio e i cittadini riponevano sull’amministrazione attiva. Se il primo cittadino non facesse un passo indietro, sarà il Consiglio a votare la sfiducia già la prossima settimana”.

Piano triennale e piano di rientro

Un momento che definire capitale è dire poco per l’Amministrazione Orlando, che proprio in questi giorni si è recata a Roma alla ricerca di fondi necessari ad evitare il dissesto finanziario del Comune di Palermo. Ciò per rendere più digeribile il piano di rientro, in questo momento al vaglio dei tecnici. Un atto che comunque dovrebbe passare dalle barricate che verranno sicuramente alzate dalle opposizioni.

Situazione già evidente per quanto riguarda il piano triennale delle opere pubbliche 2020-22. Atto sul quale, nonostante l’intervento in Aula dell’avvocato Natale, non si sono fatti passi in avanti. Un opposizione dura, che sta limitando le già esigue forze dei gruppi a sostegno del primo cittadino. L’inchiesta attualmente in corso potrebbe ritardare ulteriormente i tempi di un documento già respinto dall’Aula il 15 aprile scorso.

 

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