Quattro migranti sono riusciti, ancora una volta, a scappare dal centro di sorveglianza sanitaria anti-covid “Villa Sikania” a Siculiana, in provincia di Agrigento. Due sono stati già rintracciati lungo la statale 115, dai carabinieri che, immediatamente, sono riusciti ad individuare i fuggitivi.

Per gli altri due ricerche in corso

Per altri gli altri due (si tratta di minorenni non accompagnati che erano in stato di sorveglianza sanitaria anti-Covid), che mancano all’appello, sono in corso le ricerche da parte delle forze di polizia.

Ennesimo episodio

Si tratta dell’ennesimo episodio che si verifica in questo centro di accoglienza. Nel maggio scorso furono addirittura una ventina i migranti, minorenni non accompagnati, che erano riusciti a scappare dalla struttura. In quel caso la polizia ne riuscì a riprendere otto nell’immediatezza. Anche questo gruppo di migranti era in sorveglianza sanitaria anti-Covid nell’ex hotel adibito a centro d’accoglienza.

Struttura da sempre criticata

Da evidenziare che nel maggio del 2020 un gruppo di cittadini, capeggiati dal sindaco Leonardo Lauricella, si diresse davanti all’ex hotel Villa Sikania, trasformato in hot-spot dove all’interno già vi erano altri cittadini extracomunitari, organizzando un sit-in di protesta. Il primo cittadino sostenne che l’edificio non fosse idoneo ad ospitare i migranti. “Anche se c’è la presenza di forze di polizia – le parole allora pronunciate da Lauricella – non si riesce ad assicurare l’ordine pubblico. Stanno cercando di correre ai ripari eseguendo dei lavori alla luce di quanto si è verificato. Ma noi non tolleriamo questa situazione, siamo per la chiusura del centro non perché non siamo accoglienti ma perché non è sicuro e perché ci troviamo in un momento di emergenza sanitaria. I posti disponibili all’origine erano 99, in caso di normalità, quindi a maggior ragione adesso non può ospitare 150 migranti”.

Protesta anche a Pian del Lago

Certamente in fatto di proteste l’ex albergo “Sikania” non ha fatto eccezione. Nel maggio scorso ci fu una veemente protesta nel centro per i rimpatri di Pian del Lago a Caltanissetta dove alcuni migranti, in attesa di essere riportati nei paesi d’origine, avevano addirittura dato fuoco a dei materassi. La protesta è stata sedata dall’intervento delle forze di polizia.

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