A Licata scatta il sequestro di una discarica di rifiuti da parte dei Carabinieri che hanno anche denunciato il gestore di una impresa che si occupa di smaltimento rifiuti.
I controlli in una impresa di rifiuti
I fatti nella giornata del 2 marzo quando i Carabinieri della Compagnia di Licata e del Centro Anticrimine Natura Carabinieri di Agrigento nell’ambito di un servizio di controllo presso lo stabilimento della società di smaltimento rifiuti “Omnia Srl” di contrada piana Bugiades, hanno riscontrato numerose irregolarità in materia di rifiuti.
I reati contestati dai militari
In particolare, i militari hanno sorpreso l’attività che avrebbe miscelato rifiuti di varia natura. Contestate anche la violazione delle prescrizioni autorizzative in materia di trattamento rifiuti, ammassati in modo non conforme e non correttamente registrati e il superamento del tempo di stazionamento per lo stoccaggio dell’amianto.
Denunciato l’amministratore
Sul posto anche i tecnici dell’Arpa di Agrigento. I militari hanno dunque denunciato l’amministratore unico della società attività per il reato di gestione dei rifiuti non autorizzata. L’intero sito è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Una discarica sequestrata a Palma
Nelle scorse settimane una discarica abusiva di circa 25mila metri quadrati è stata sequestrata dai carabinieri del Villaggio Mosè nel territorio agro tra Agrigento e Palma di Montechiaro in località Rocca di Corovo Sfondato Soprano. Nella discarica erano stati depositati mobili vari, fusti di vernice vuoti, materiali edili di risulta, e lastre in eternit. Avviate le indagini per risalire ai responsabili dell’abbandono dei rifiuti.
A fine agosto area sequestrata a Catania
Quella sequestrata nelle scorse ore dai carabinieri è solo l’ultima discarica abusiva in ordine cronologico scoperta. A fine agosto, i militari del nucleo operativo Ambientale della Guardia Costiera di Catania, su disposizione della procura della Repubblica del capoluogo etneo, eseguì una operazione di polizia ambientale in un’area compresa tra il torrente Acquicella e lo storico quartiere di San Cristoforo. Quattro le persone denunciate alla Autorità Giudiziaria, tra cui i proprietari del terreno e la titolare di una nota ditta di autodemolizione della provincia etnea, che in concorso tra loro avevano messo in atto un vasto traffico di smaltimento di rifiuti pericolosi ed autovetture, alcune delle quali provento di furto. Una vasta area superiore a 5.000 metri quadri, è stata posta sotto sequestro con annessi capannoni industriali all’interno dei quali veniva svolta l’illecita attività di smantellamento di auto e materiali provenienti da scarti industriali. I reati ipotizzati vanno dalla gestione di rifiuti non autorizzata, alla discarica abusiva di materiali pericolosi, alla ricettazione.
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