“Dovranno stabilirsi le cause dell’incidente, verosimilmente attribuibili a una chiazza di gasolio sull’asfalto. Ciò, a seguito dei rilievi, potrebbe non escludere la responsabilità del camionista che, sopraggiungendo, ha investito l’agente e un altro camionista che stava prestando anch’egli soccorso al precedente incidente”. Lo afferma in una nota il merito all’incidente stradale avvenuto ieri mattina sull’A18 Messina – Catania che ha causato tre morti e quattro feriti il presidente dell’Osservatorio nazionale per le vittime – dice Assumma – sono stati coinvolti sette Tir, tre auto e una moto. Per l’eventuale responsabile, avendo determinato la morte e lesioni di più persone, si configurerà un’ipotesi aggravata, con un aumento di pena fino al triplo, rispetto a quella prevista dall’omicidio stradale, nei limiti degli 18 anni”. Nella nota Assumma osserva come “Messina registra nel 2017 1.429 incidenti, 16 morti e 2.129 feriti. Catania 2.640 incidenti, 58 morti e 3.821 feriti”. “La maggior incidentalità autostradale nella regione si attesta sulla A19 e sulla A20”. “Le strade statali più pericolose – continua la nota – sono la SS115, la SS113 e la SS121. La mortalità cresce nei comuni di Catania e nella provincia di Trapani. Il costo sociale dell’incidentalità per la Sicilia è di 1.1 miliardi di euro con un’incidenza sul costo sociale nazionale (pari a 17 miliardi di euro) del 6.5%”.
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