Non ci sono stati sbarchi durante la notte a Lampedusa ma resta critica la situazione dell’hotspot. Tregua dopo 48 ore di caos con l’approdo di 2.154 migranti ieri, con 51 barchini, e di altri 5.112 con 110 natanti martedì. Le ultime ore sono state di assoluta tregua. All’hotspot sono presenti, al momento, 4.457 migranti. Anche oggi, su disposizione del commissario per l’emergenza immigrazione Valerio Valenti e del prefetto di Agrigento Filippo Romano, sarà una giornata da tour de force per i trasferimenti. Quasi 2 mila persone lasceranno l’isola: 453 con nave dedicata al trasferimento, la “Lampedusa”, andranno a Trapani; 480 con nave dedicata “Veronesi” verranno trasferiti ad Augusta, 700 con il traghetto di linea Galaxy che farà rotta su Porto Empedocle e 300 con nave militare Orione che farà rotta su Catania.

Gli ultimi sbarchi, morta una donna

Intanto questa notte la ResQ People ha effettuato due soccorsi. La seconda barca, di ferro, stava affondando quando è stata soccorsa. “E’ affondata davanti ai nostri occhi – dicono dalla ResQ People -. Una donna è morta, 96 persone sono a bordo in salvo”. Lo scrive l’ong sul proprio profilo X. Altri 135 i migranti sono giunti, con tre diverse imbarcazioni, a Lampedusa. Due natanti sono stati agganciati dalla guardia di finanza nelle acque antistanti l’isola. L’altro, con 39 persone, è riuscito invece direttamente ad arrivare sulla costa. I gruppi sono al molo Favarolo dove è in corso il triage sanitario.

Croce Rossa: “Situazione complessa”

“Dopo una giornata particolarmente impegnativa, oggi ci sono continui trasferimenti – conferma Francesca Basile, responsabile migrazioni della Croce Rossa Italiana -. All’hotspot ci sono circa 4.200 presenze. La situazione è sicuramente complessa e, gradualmente, stiamo cercando di tornare alla normalità. Nonostante le criticità, abbiamo cercato di distribuire brandine alle persone per non farle dormire all’addiaccio, abbiamo fornito a tutti cibo e fatto la distribuzione della cena e anche nella giornata di oggi tutti riceveranno ciò di cui hanno bisogno”.

Migranti scrivono ai medici: “Grazie per averci curato”

“Vi ringraziamo molto per le cure nei nostri confronti e per la vostra ospitalità. Vi siamo molto grati e speriamo di non essere stati un peso per voi”. Comincia con queste parole la lettera che due giovani nordafricani, sbarcati alcuni mesi fa a Lampedusa, hanno voluto scrivere ai sanitari del reparto di Nefrologia dell’ospedale Civico di Palermo diretto dal dottor Angelo Ferrantelli. I due migranti, che nel loro Paese erano già sottoposti a dialisi, sono arrivati in ospedale malnutriti e in precarie condizioni di salute a causa delle difficoltà affrontate nel corso del viaggio e della traversata del Mediterraneo. Con il passare dei giorni hanno iniziato a comunicare e ad avere fiducia nelle cure dei medici. Due giorni fa sono stati dimessi: saranno ospitati presso una casa famiglia adiacente all’ospedale per proseguire con la dialisi in attesa di essere inseriti in lista per un trapianto renale.

Prima di lasciare il reparto hanno voluto però ringraziare il personale con una lettera in cui esprimono tutto il loro affetto: “siete come la nostra famiglia” hanno scritto con il disegno di un grande cuore. Proprio in questi giorni nel reparto di nefrologia sono stati eseguiti due trapianti renali a due giovani che adesso non faranno più’ la dialisi. Un intervento reso possibile dalla volontà del donatore, che in vita aveva espresso il consenso per la donazione degli organi, e grazie alla generosità dei suoi congiunti.

Il racconto di ieri con l’ondata di sbarchi

“Ieri, al porto di Lampedusa, – racconta Vincenzo Piscozzo, segretario generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (Usif) –  è stato scongiurato il peggio solo grazie all’immediato e tempestivo intervento dei finanzieri Atpi. Sono riusciti a contenere le centinaia di migranti che tentavano di sfondare il cordone di sicurezza. La carica di alleggerimento, operata dai militari della GdF, ha consentito di evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Ha consentito il ripristino delle regolari attività del centro di accoglienza senza alcun ulteriore disordine. Quale sindacato dei finanzieri siamo seriamente preoccupati per la salute e le condizioni lavorative dei colleghi chiamati a garantire l’ordine e la sicurezza all’interno, e non solo, dei centri di accoglienza e degli hotspot nazionali, che a fronte di una capacità ricettiva di poche decine di migranti ne ospitano spesso migliaia, fino ad arrivare al collasso gestionale dell’isola di Lampedusa”.

“Chiediamo – aggiunge Piscozzo – maggiori tutele per il personale impiegato in contesti altamente pericolosi, e sollecitiamo interventi e soluzioni al riguardo. Riteniamo, inoltre, che la salute di tutti gli operatori di polizia debba essere adeguatamente garantita sempre! Le precarie condizioni igienico/sanitarie e le ricadute negative anche sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, non possono e non devono essere elementi residuali per la valutazione dell’impiego del personale. L’ondata degli sbarchi ha triplicato lo sforzo dei colleghi, mettendoli a dura prova e costringendoli a lavorare con turni stressanti ed in condizioni sempre al limite. Di fatto, con lo stesso personale con il quale si affrontano gli sbarchi ordinari vengono gestiti anche quelli straordinari”.

Urso, sui barchini dei migranti ora non ci sono scafisti

Sui migranti “sicuramente un intervento con l’Ue potrebbe contribuire ad affrontare la situazione fin dall’inizio, fin da dove partono i barchini”. Lo afferma il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a SkyTg24 che invita ad essere “ben consapevoli” che un tempo “partivano pescherecci e barche di grossa stazza” con a bordo gli scafisti, “ora partono centinaia di barchini, su cui a bordo non ci sono gli scafisti”. I trafficanti di morte, spiega il ministro, istruiscono un migrante per affrontare il tragitto molto breve, dalla Tunisia. “Questo è un problema non dell’Italia, ma dell’Europa e l’Europa che si deve muovere con noi, fermare i migranti e aiutare l’africa, è questo il piano Mattei”, dichiara Urso, “l’Italia non può essere lasciata sola”.

“L’Italia è rimasta in una solitudine affollata di ipocriti, mi riferisco a un contesto europeo, perché tutti si girano dall’altra parte nel momento delle difficoltà”. sono invece le parole del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci a margine del primo forum Risorsa mare. “Mi auguro che l’Europa finalmente si renda conto che il fenomeno migratorio non può essere contenuto nella indifferenza di molti, va affrontato, e non soltanto dall’Unione europea”, ha aggiunto.

L’encomio per l’impegno

“Stare dalla parte delle persone, coltivare la cultura del rispetto e della vita, non si fa a parole. Per questo, siamo orgogliosi dello straordinario gesto di ordinaria umanità che Giorgio Lazzara, presidente dell’Associazione Diritti degli Anziani-Ada di Lampedusa, e la moglie hanno realizzato salvando in mare decine di migranti: alcuni accogliendoli sulla propria barca, altri lanciando l’Sos alla Capitaneria di porto”. Lo affermano il segretario nazionale della Uil Pensionati, Carmelo Barbagallo, e i segretari di Uil e Uil Pensionati Sicilia Luisella Lionti e Claudio Barone. “Lanciamo un appello affinché piccoli e grandi gesti di solidarietà, di accoglienza, diventino patrimonio concreto, condiviso, in un’Europa di cui Lampedusa è la porta e non sarà mai il muro”.

 

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