La Scala dei Turchi, uno dei tratti di costa più suggestivi della Sicilia sul litorale agrigentino, si sta sbriciolando: centinaia di massi sono venuti giù, nei giorni scorsi a causa del maltempo.
“L’eccessiva cementificazione tutto intorno ha modificato il normale deflusso delle acque meteoriche e poi l’esagerata frequentazione dei luoghi ha fatto il resto – spiega l’associazione ambientalista MareAmico -. Ormai sono anni che documentiamo l’abbandono di questo luogo candidato a patrimonio dell’Unesco. Occorre un’operazione di responsabilità: va interdetto il versante ovest che si affaccia su lido Rossello – lancia un appello MareAmico -. Ed urge una programmazione e una seria gestione del sito con il contingentamento delle presenze”.
La Scala dei Turchi richiama ogni anno centinaia di migliaia di visitatori, con una importante ricaduta sull’aspetto turistico e di conseguenza economico del territorio.
“Siamo intervenuti e torneremo a farlo. La natura geologica della roccia, pare che non ci aiuti. Dobbiamo capire quanto questo fenomeno di sgretolamento sia compatibile con l’uso e con l’occupazione di quell’area da parte dei bagnanti e dei turisti”. Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, ad Agrigento dove ha incontrato il personale regionale negli uffici del Genio civile, della Soprintendenza ai Beni culturali e della Protezione civile.
“Per 30, 40, 50 anni, il territorio è rimasto un argomento tabù. Stiamo spendendo centinaia di milioni di euro, serviranno 2 miliardi almeno per poter tentare di mettere in sicurezza il territorio dell’isola – ha spiegato Musumeci – Per il dissesto idrogeologico facciamo 2, 3 gare d’appalto al giorno, però non basta. Purtroppo non basta”.
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