- Tornato libero dopo due condanne, si sarebbe attivato per riorganizzare la famiglia mafiosa agrigentina e un vasto narcotraffico
- Il gup del tribunale di Palermo, Fabio Pilato, ha condannato a 20 anni di reclusione il boss Antonio Massimino
- Nello stesso processo, altri 19 condannati e 8 assolti
Il gup del tribunale di Palermo, Fabio Pilato, ha condannato 20 imputati e ne ha assolti 8 nello stralcio abbreviato del processo, scaturito dalla maxi inchiesta antimafia “Kerkent” che ha disarticolato il nuovo clan del boss Antonio Massimino di Agrigento. La pena più alta, 20 anni di reclusione, è stata inflitta proprio al capomafia che, tornato libero dopo due condanne, si sarebbe rimesso all’opera organizzando la nuova “famiglia” e un vasto narcotraffico, con diramazioni anche a Palermo e in Calabria, che serviva per finanziare il clan.
L’operazione Kerkent nel marzo 2019 e la scoperta dei summit mafiosi
L’operazione, con decine di arresti, era stata eseguita dalla Dia il 4 marzo 2019. Stessa pena per i presunti “luogotenenti” Francesco Vetrano e Giuseppe Messina, quest’ultimo è il titolare di un autolavaggio, fra Villaseta e Monserrato, dove ci sarebbero state decine di summit mafiosi. Il braccio destro di Massimino nella riscossione delle estorsioni, ritenuto estraneo al traffico di droga, l’agrigentino Liborio Militello, è stato condannato a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa. Condannato pure il figlio di Massimino, Gerlando, che lo avrebbe aiutato nella gestione dello spaccio.
Le pene richieste e le condanne
Queste le condanne con le richieste di pena dei pm Calogero Ferrara e Pierangelo Padova: Antonio Massimino, 51 anni, 20 anni (chiesti 20 anni di reclusione); Gerlando Massimino, 31 anni, 12 anni (18 anni); James Burgio, 27 anni, di Porto Empedocle, 8 anni (12 anni); Salvatore Capraro, 30 anni, di Agrigento, 9 anni (12 anni); Marco Davide Clemente, 27 anni, di Palermo, 9 anni e 6 mesi (14 anni); Fabio Contino, 40 anni, di Agrigento, 8 anni (10 anni); Sergio Cusumano, 56 anni, di Agrigento, 12 anni e 8 mesi (12 anni); Alessio Di Nolfo, 33 anni, di Agrigento, 12 anni (18 anni); Francesco Di Stefano, 42 anni, di Porto Empedocle, assolto (10 anni); Salvatore Ganci, 47 anni, di Agrigento, assolto (18 anni); Daniele Giallanza, 47 anni, di Palermo, assolto (8 anni); Eugenio Gibilaro, 54 anni, di Agrigento, 10 anni e 8 mesi (10 anni); Pietro La Cara, 42 anni, di Palermo, assolto (8 anni); Domenico La Vardera, 38 anni, di Palermo, 8 anni e 8 mesi (10 anni); Domenico Mandaradoni, 30 anni, di Tropea, 8 anni (10 anni); Antonio Messina, 61 anni, di Agrigento, 12 anni (15 anni); Giuseppe Messina, 32 anni, di Agrigento, 20 anni (18 anni); Valentino Messina, 46 anni, di Porto Empedocle, assolto (8 anni); Liborio Militello, 52 anni, di Agrigento, 8 anni (10 anni); Gregorio Niglia, 36 anni, di Tropea, 4 anni (10 anni); Andrea Puntorno, 42 anni, di Agrigento, 8 anni (6 anni); Calogero Rizzo, 48 anni, di Raffadali, 5 anni e 4 mesi (12 anni); Francesco Romano, 33 anni, di Vibo Valentia, assolto (10 anni); Vincenzo Sanzo, 37 anni, di Agrigento, assolto (8 anni); Attilio Sciabica, 31 anni, di Agrigento, assolto (8 anni); Luca Siracusa, 43 anni, di Agrigento, 8 anni (8 anni); Giuseppe Tornabene, 36 anni, di Agrigento, 8 anni e 8 mesi (12 anni) e Francesco Vetrano, 34 anni, di Agrigento, 20 anni (20 anni).
(fonte Ansa)
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