Sono 552 i migranti giunti, fra la notte e l’alba, con quattro diverse imbarcazione a Lampedusa. Ad essere soccorso anche un peschereccio con a bordo 420 uomini, donne e bambini di diverse nazionalità.

Interventi della Finanza e Capitaneria di porto

Le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza sono riuscite poi anche ad agganciare due barchini con 7 e 13 tunisini e un’altra imbarcazione con 71 persone che sono state trasbordate su due diverse motovedette. Tutti i migranti dopo l’approdo a molo Favarolo e il primo triage sanitario sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola.

Il maestrale aveva rallentato gli sbarchi

Negli ultimi due giorni, si erano registrati, perché il vento di Maestrale aveva reso agitato il canale di Sicilia, soltanto due approdi: 15 persone ieri e 24 lunedì.

Un barchino con 15 tunisini a bordo era arrivato proprio ieri sera a Lampedusa. Lo sbarco ad oltre 36 ore dall’ultimo di 24 persone che c’è stato lunedì.  I 15, dopo un primo triage sanitario effettuato direttamente a molo Favarolo, sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola.

Altri 49 giunti a Lampedusa con due barchini

Altri 49 migranti, con due diversi barchini, sono giunti a Lampedusa. Salgono a 6 gli sbarchi registratisi nel giro di poche ore, con un totale di 601 persone. Nel primo barchino soccorso c’erano 12 tunisini, nel secondo 37 subsahariani.

Ieri la “Ocean Viking” aveva a bordo 183 minori

La nave Ocean Viking ieri segnalava a bordo 572 migranti soccorsi in sei interventi, tra i quali 183 minori: “Abbiamo urgente bisogno di un porto sicuro senza ulteriori ritardi”. Così Sos Mediterranee che chiedeva all’Unione europea di coordinare lo sbarco. La nave della ong francese era a sud della Sicilia, in acque internazionali.

Robot cerca barcone naufragato

Sempre ieri ha preso il via – col robot della Guardia costiera – il tentativo di localizzare il barcone naufragato, lo scorso 30 giugno, fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione. Al momento, però, nonostante ripetuti tentativi, il relitto non si trova. Soltanto quando verrà localizzato, il robot proverà a verificare se i 9 dispersi sono rimasti o meno incastrati nell’imbarcazione che, dopo essersi ribaltata, è colata a picco. Dovrebbe trovarsi ad una profondità di circa 60-70 metri.

Nella tragedia hanno perso la vita sette donne, una delle quali incinta di 2 mesi, e 46 sono stati invece i superstiti. La Procura di Agrigento, con a capo Luigi Patronaggio, ha aperto un’inchiesta per il naufragio e per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Proprio il procuratore capo ha voluto che, con un robot, si procedesse alla ricerca dei corpi dei dispersi.

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