Il pm di Agrigento, Chiara Bisso, ha iscritto, come atto dovuto, sul registro degli indagati i sanitari del Barone Lombardo di Canicattì e del San Giovanni di Dio di Agrigento che hanno avuto in cura una donna di 69 anni di Canicattì (Ag) morta lo scorso 12 marzo dopo essere stata in coma alcuni giorni dopo un intervento alla colecisti.
I familiari, attraverso il proprio legale, l’avvocato Calogero Meli, hanno presentato un esposto chiedendo alla magistratura di fare luce sull’episodio.
“Ventisei medici sotto tortura e vittime di un sistema ormai malato in tutta Italia, da nord a sud. Non ci sono dubbi: girano troppi interessi e troppe speculazioni sulle morti in ospedale a scapito della categoria di medici, infermieri e operatori sanitari – dice il vice presidente della Lega alla Camera, Alessandro Pagano – In questi giorni i medici, i nostri eroi, sono in trincea negli ospedali per curare soprattutto pazienti Covid-19 ed è indispensabile tutelare la loro professionalità: secondo il dl 18 (AS 1766) durante il periodo del Coronavirus la responsabilità civile penale e amministrativa dei medici e delle strutture è limitato alle condotte dolose. Buon passo, ma non basta. E’ indispensabile che questo valga sempre, non soltanto in periodo di pandemia”.
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