Il giudice del tribunale di Sciacca ha disposto un risarcimento di oltre un milione di euro nei confronti dell’Asp di Agrigento a favore di una giovane agrigentina che, al momento della nascita, subì danni cerebrali gravi e irreversibili a causa di malasanità. Il giudice ha riconosciuto la responsabilità dei medici del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale ‘Giovanni Paolo II’ di Sciacca. L’avvocata della famiglia della vittima ha sottolineato la giustizia del verdetto e la lunga battaglia legale della famiglia.

Il neonato subì danni cerebrali gravi e irreversibili

Ammonta a oltre un milione di euro il risarcimento disposto dal giudice monocratico di Sciacca, Federica Verro, nei confronti dell’Asp di Agrigento a favore di una giovane agrigentina, oggi ventenne, che, al momento della nascita, nel 2003, subì danni cerebrali gravi e irreversibili a causa di quella che l’autorità giudiziaria ha riconosciuto come “una condotta negligente e poco prudente dei medici del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale ‘Giovanni Paolo II’ di Sciacca”.

Il legale, “episodio di malasanità”

È stata accolta dal giudice la tesi dell’avvocata Rosaria Paola Perricone, che rappresenta la famiglia della vittima di questo episodio di malasanità, che ha dimostrato “la sussistenza di un nesso di causalità tra la condotta stigmatizzata dei sanitari dell’Asp di Agrigento e l’evento lesivo patito dall’allora neonata”.

I genitori hanno portato avanti per anni la loro battaglia

“Giustizia – dice l’avvocata Perricone – è stata riconosciuta sia alla giovane che ai suoi genitori i quali, pur avendo affrontato diversi ostacoli, tanto da doversi rivolgere a un medico legale di Napoli, il professor Raffaele Landi, come consulente di parte, hanno portato avanti per anni la loro battaglia affinché fosse riconosciuto alla figlia il danno psicofisico incontrovertibile subito al momento della nascita”.