La prossima settimana ci sarà un sopralluogo a Sciacca, devastato nei giorni scorsi dall’ultima alluvione che ha creato danni ad abitazioni, strade, scuole, attività commerciali e imprenditoriali. Più che una conta dei danni sarà l’occasione soprattutto per valutare il da farsi rispetto alla possibilità di realizzare infrastrutture idrauliche che possano in qualche modo contrastare eventi atmosferici del genere anche in futuro.

Musumeci: “Servono azioni radicali”

“I cambiamenti climatici e la selvaggia cementificazione di alcune aree del territorio comunale – afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in riferimento ai danni causati al centro abitato dell’agrigentino dalla violenta ondata di maltempo – continuano a fare della città di Sciacca un allucinante teatro di devastazione. Ho disposto, per l’inizio della prossima settimana, un sopralluogo della Protezione civile, del Genio civile e della Struttura contro il dissesto idrogeologico per valutare gli interventi urgenti atti a ripristinare la viabilità. È chiaro che servono, al di là dell’immediato, azioni radicali sulle infrastrutture idriche che impongono, soprattutto al Comune, la condivisione di scelte coraggiose”.

I danni

La pioggia incessante che ha colpito nei giorni scorsi con maggior vigore la zone occidentali della Sicilia, dove per 48 ore c’è stata allerta arancione, ha causato numerosi disagi a Sciacca. C’è stata l’esondazione del torrente San Marco. Disagi, dunque, per alcuni automobilisti a causa dell’allagamento delle strade. La furia dell’acqua ha danneggiato condotte idriche e fognarie e causato anche il cedimento di alcune delle vie di comunicazione più transitate nelle zone di campagna.

Danni anche in strade urbane

Ma i danni del maltempo hanno interessato anche le strade urbane tanto da essere stata necessaria la chiusura al traffico di alcune vie. Tra queste la via Lido, una delle arterie più vulnerabili della città, che ad ogni alluvione viene travolta da acqua piovana e dai liquami fognari di un impianto vecchio e ormai inadeguato che non è stato ancora sostituito.

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