Tragedia del mare e delle migrazioni a ridosso dell’Isola di Lampedusa.

Sette morti

Sette migranti che erano su un’imbarcazione diretta a Lampedusa sono morti. Il barcone con 280 persone a bordo, la maggior parte provenienti dal Bangladesh e dell’Egitto, è approdato in nottata sull’isola dopo essere stato soccorso dalle motovedette.

Le vittime

tre cadaveri sono stati trovati sul barcone, dai militari della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto, al momento del soccorso. Altri quattro migranti sono morti poco prima di arrivare sulla terraferma. Tutti sarebbero deceduti per ipotermia. Il barcone era stato avvistato a circa 24 miglia dalla costa di Lampedusa quando è scattato il soccorso.

Hotspot torna a scoppiare

I 280 sbarcati stanotte sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove erano già presenti 365 ospiti. Gli immigrati, al momento, alloggiati nella struttura di primissima accoglienza sono saliti a 645, a fronte dei 250 posti disponibili. Per oggi è previsto il trasferimento di poco più di 100 persone, già sottoposte al tampone rapido per la diagnosi del Covid19 ed identificate, sulla nave quarantena ancorata a Cala Pisana. Domenica scorsa, quando le presenze nella struttura avevano superato le 700 unità, erano stati trasferiti sula nave 418 migranti.

Il sindaco: “Piangiamo vittime innocenti”

“Ancora una tragedia, ancora una volta piangiamo vittime innocenti – dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello -, qui continuiamo a fare la nostra parte tra mille difficoltà, nonostante il governo italiano e l’Europa sembrano avere dimenticato Lampedusa ed i lampedusani. Ma non possiamo andare avanti da soli ancora per molto”.

I salvataggi nel Canale di Sicilia

Un’emergenza infinita quella degli sbarchi nelle coste siciliane. Lo scorso 21 gennaio la nave Mare Jonio di Mediterranea ha compiuto due operazioni di soccorso nel canale di Sicilia prendendo a bordo 208 migranti. La Geo Barents di Medici senza frontiere ha salvato 109 migranti. Non si fermano le partenze dei migranti verso la Sicilia. Un secondo intervento di soccorso su una barca in legno in pericolo ha permesso di salvare sempre in quella stessa giornate altre 107 persone in fuga dagli orrori della Libia, tra cui 14 donne e due bimbi minori di un anno.

Migranti privi di vaccino e Green pass bloccati a Siracusa

Intanto in quegli stessi giorni venne trovata una soluzione per i 13 migranti, tra cui senegalesi e gambiani, rimasti “prigionieri” a Siracusa perché nonostante un decreto di espulsione non hanno potuto espatriare in quanto senza vaccino e dunque privi di Green pass. Vennero trasferiti in una struttura di accoglienza ad Enna dove resteranno in attesa dell’esito della richiesta di Protezione internazionale inoltrata alla prefettura di Siracusa.

Il monito dell’arcivescovo di Palermo

Dure le parole dell’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, pronunciate nei giorni scorsi dopo una visita all’equipaggio della “Mare Jonio” dell’organizzazione no profit Mediterranea Saving Humans che a Trapani stava ultimando i preparativi per la partenza della decima missione di soccorso nel Mediterraneo. “Un giorno – disse – questa nostra generazione dovrà arrossire ed espiare per questo ennesimo sterminio generato dall’indurimento e dall’accecamento di molti cuori. Ma grazie anche a questi uomini e a queste donne che solcheranno il Mediterraneo in cerca di altri uomini e donne da salvare, la storia umana può ancora sperare di avanzare verso un traguardo di vita e di beatitudine”.

 

 

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