I finanzieri del comando provinciale di Caltanissetta hanno eseguito nelle ultime settimane numerosi controlli in materia di illecita importazione e commercializzazione di merce con marchi contraffatti. Le attività ispettive sono state svolte su tutto il territorio della provincia, specie nei fine settimana e nelle ore notturne, con l’impiego di numerose pattuglie. I riscontri sono stati importanti: oltre 8 mila gli articoli che sono stati sequestrati, la maggior parte di essi ritenuti pericolosi perché privi dei marchi di garanzia della comunità europea.

L’input dell’attività

L’attività svolta dalle fiamme gialle si inquadra anche nell’ambito delle iniziative assunte dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura, con particolare attenzione in questo periodo per via delle molteplici manifestazioni e degli importanti eventi in programma in tutta la provincia. Nello specifico, le fiamme gialle dei gruppi di Caltanissetta e Gela hanno proceduto al sequestro di oltre 8 mila articoli.

La frode

In particolare, sono stati posti sotto sequestro oltre 5 mila dispositivi di protezione individuale, accessori per abbigliamento, giocattoli ed apparecchi elettrici di illuminazione immessi nel mercato in violazione delle normative inerenti la “frode nell’esercizio del commercio”, “sicurezza dei prodotti” nonché quelli della marcatura “Ce”. Il marchio Ce, acronimo di “Marchio di Conformità Europea”, è rappresentato da un simbolo grafico specifico che garantisce al consumatore la conformità del prodotto a tutte le disposizioni della Comunità Europea che prevedono il suo utilizzo dalla progettazione, alla fabbricazione, all’immissione sul mercato, alla messa in servizio del prodotto fino allo smaltimento.

Le dichiarazioni

“L’operazione – si legge nella nota del comando provincia di Caltanissetta della guardia di finanza – si inserisce nell’importante mission del corpo, diretta alla tutela del mercato dei beni e servizi che da sempre impegna la guardia di finanza, in chiave preventiva e repressiva, a presidio della buona fede e tutela della salute dei consumatori, dell’economia legale e del sano funzionamento del tessuto produttivo, anche avuto riguardo all’attuale delicato momento di rilancio dell’economia della provincia e del paese”.

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