Prosegue il tour elettorale di Giuseppe Conte in Sicilia. Stamattina tappe a Enna e Caltanissetta.
“E’ il momento della svolta a livello regionale e nazionale”
“Abbiamo l’occasione per assumerci la responsabilità di governare quest’Isola. Adesso è il momento della svolta e possiamo farlo contemporaneamente a livello regionale e nazionale. Andare da soli senza accozzaglie e cartelli elettorali, senza compromessi, ci consentirà di rispettare ancora più efficacemente gli impegni che stiamo prendendo. Dalla Sanità alla scuola, ad una transizione ecologica vera, che porti le rinnovabili, che tagli l’inquinamento”. Lo ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte ad Enna.
“Investire su rinnovabili e scegliere la legalità”
“Avete visto i cambiamenti climatici cosa portano. Avete visto nelle Marche, una tragedia, intere famiglie sono state distrutte. Ci avviamo ad un futuro dove i cambiamenti climatici porteranno quello che abbiamo sotto gli occhi. Siccità, alluvioni. Non possiamo più aspettare, dobbiamo proteggere questa isola, questa penisola, il pianeta. Dobbiamo investire massicciamente nelle rinnovabili, basta con il fossile, con le immissioni di Co2 che ci inquinano la vita ed il futuro e lo tolgono ai nostri figli ed ai nostri nipoti. Dobbiamo scegliere definitivamente la legalità. Basta incertezze e ambiguità, basta comitati d’affari, ha aggiunto.
La Sicilia e le risorse perse del Pnrr: “Assessorato all’Agricoltura non competente”
“Già con il piano nazionale di ripresa e resilienza, i soldi che abbiamo portato dall’Europa, avete visto che già ci sono all’opera comitati di affari per drenare queste risorse. La politica tradizionale non vuole che queste risorse siano utilizzate per voi – ha detto – vuole che siano utilizzate per i soliti gruppi imprenditoriali, per gli amici degli amici. Quando non c’è mala fede nella politica tradizionale, c’è l’incapacità. La Sicilia è rimasta fuori dai bandi del Pnrr perché in Sicilia l’assessorato all’Agricoltura, non è stato capace di presentare un solo progetto valido per i fondi europei del Pnrr. Occorre anche competenza”.
“Schifani distratto, nella nostra squadra alfieri dell’antimafia”
Il leader del M5S, ha voluto parlare di quello che a suo avviso fa la differenza tra i grillini e gli altri schieramenti partitici: “Il nostro candidato alla presidenza della Regione non sarà, distratto, come il candidato del centrodestra Schifani, imputato al processo Montante”.
E ancora: “Abbiamo rinforzato la squadra dopo che tanti, che non avevano le idee chiare, o hanno rinnegato le battaglie del passato o sono usciti. L’abbiamo rinforzata con apporti come Roberto Scarpinato, come Federico Cafiero de Raho e tanti altri che, sono dei campioni, degli alfieri dell’antimafia che hanno detto di avere accettato di stare al nostro fianco perché siamo l’unica forza che porta avanti la battaglia per la legalità, la lotta alla corruzione, la lotta alla mafia. Nuccio Di Paola, il nostro candidato alla presidenza della Regione, – ha aggiunto – potrà dedicarsi a voi dalla mattina alla sera, come sta già facendo adesso dall’opposizione e non sottrarrà del tempo per andare al processo per rispondere, al processo Montante, come imputato. Noi non abbiamo processi in corso”.
“Via dal M5S i suggestionati dalle sirene del sistema”
“Siamo l’unica forza politica che ha rinunciato all’apporto di chi aveva completato il secondo mandato. Nessun’altra forza politica farebbe una cosa del genere. Continueremo ad avvalerci delle tante amiche e amici che hanno acquisito competenze ed esperienza. Continueranno a lavorare con noi, ma non per coltivare le proprie carriere personali. Lo faranno per aiutare tutti quanti noi, siamo una forza politica che ha dimostrato di tenere duro e pur di fare il bene vostro ha mandato da un’altra parte e sono andati tutti via quelli che sono stati ammaliati, suggestionati dalle sirene del sistema – ha aggiunto – Li abbiamo mandati via, sono tutti via. E per questo, chi ha abbandonato le nostre battaglie, chi ha cambiato idea, chi ha rinunciato ai nostri principi ed ai nostri valori adesso è fuori. Noi ci presentiamo a voi con la massima coerenza”.
La passeggiata in corso Umberto a Caltanissetta con Di Paola e Scarpinato
Conte, in tarda mattinata, si è poi spostato a Caltanissetta: “Il fatto che Orban sia stato democraticamente eletto non vuol dire nulla. Stiamo parlando della deriva autoritaria e illiberale che ha impresso al sistema ungherese e su questo la Meloni non deve prenderci in giro”. L’ex presidente del consiglio ha incontrato i cittadini passeggiando in corso Umberto, in un bagno di folla, accompagnato dal candidato alla presidenza della Regione Siciliana Nuccio di Paola e dall’ex procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, candidato al Parlamento con il M5s come indipendente.
“Salvini e Meloni chiariscano la loro idea di democrazia”
“Uno – ha aggiunto Conte – può essere eletto ovviamente democraticamente ma poi imprimere, come è successo anche con Putin in Russia, una deriva autoritaria e illiberale che dipende dalle riforme che attua. La Meloni ci deve dire che idea di democrazia ha. Non basta dire che Orban è stato eletto democraticamente dal popolo ungherese. Su questo la Meloni non deve girarci intorno. Lei e Salvini appoggiano Orban, condividono quell’idea di democrazia, quello per loro è un sistema democratico, quelli sono i principi fondativi di un sistema democratico? Ce lo devono dire perché vogliono governare l’Italia. Devono chiarire che idea di sistema democratico hanno. Se è quello ungherese sono inidonei a governare l’Italia”.
E poi: “Lo dico forte, lo dico io che ho sempre detto non spetta a nessuno l’arroganza di distribuire patenti di legittimazione democratica a destra e sinistra. Sono stato il primo a dirlo. Però qui c’è un fatto preciso, un fatto serio. C’è stato un voto al parlamento europeo su una relazione dettagliata, che certifica la svolta illiberale e autoritaria. Se loro condividono quella svolta è un problema serio e non possiamo scherzare”.
I rapporti con Russia e Cina e il conflitto in Ucraina
“Per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino siamo stati chiarissimi nella ferma condanna della Russia, nessun rapporto con loro, pieno sostegno all’Ucraina. Ancora ieri, il premier Draghi, aveva l’occasione per dirci qual è la strategia che ha coltivato, qual è la strategia che consegna a futura memoria per la soluzione del conflitto. Non abbiamo uno straccio di strategia” ha detto Conte in merito ai rapporti con Russia e Cina. “Quando dopo tre mesi di guerra – ha aggiunto – ho chiesto al governo di venire in Parlamento, l’ho detto non per mettere in difficoltà Draghi ma perché era giusto che lui venisse a confrontarsi con i rappresentanti del popolo italiano, per condividere una strategia per uscire da questo conflitto. Abbiamo capito come ci siamo entrati ma qualcuno ci vuole dire come ne usciamo o no?”. “Sulle sanzioni – continua Conte – sono stato molto chiaro, siamo stati favorevoli, erano necessarie e nello stesso tempo ritengo che non si possano ritirare fino a quando non si arriva a una svolta in senso negoziale e non si chiuda questo conflitto. Per quanto riguarda l’efficacia il dibattito è aperto. Sicuramente stanno facendo male anche a noi. Io la realtà la guardo in faccia, non prendo in giro gli italiani. Ma dire che le sanzioni stanno ammazzando la Russia e stanno favorendo noi non corrisponde pienamente alla realtà”.
“Di Paola persona seria e che vuol bene alla Sicilia, nel centrodestra finta unità”
Conte è tornato poi a parlare degli avversari, in particolare del centrodestra. “Che Renato Schifani si senta sereno lascia il tempo che trova. Il problema è che noi dobbiamo parlare ai cittadini e dare una prospettiva futura alla Sicilia e lo facciamo anche con i simboli. Noi abbiamo candidato Roberto Scarpinato, loro candidano al Governo della Sicilia una persona che nel migliore dei casi sarà impegnato a dividersi tra l’impegno politico e la difesa in un processo in cui è imputato, con ombre che vanno chiarite”.
“Noi alla presidenza della Regione – ha continuato Conte – abbiamo candidato Nuccio Di Paola, che è una persona seria, ha dimostrato all’opposizione di volere bene a tutta la Sicilia. Contano i simboli, conta la realtà delle cose, conta la necessità di dare un segnale forte. Se vogliamo dare un futuro alla Sicilia questo non può non passare da una chiara scelta di campo in termini di legalità, lotta alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose e a tutte le forme di collusione. Nel centrodestra – ha osservato Conte – ci sono tre forze politiche che litigano su tutto. Quando poi c’è la prossimità delle elezioni riescono a mascherare queste divisioni. La loro è una finta unità che nasconde tantissime divisioni”.
Stasera Giuseppe Conte arriverà a Palermo.
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