Elezioni amministrative in Sicilia, si vota il 10 e 11 ottobre con eventuale ballottaggio il 24 e 25 ottobre.
Le elezioni per il rinnovo di sindaci e consigli comunali sono molto attese, avrebbero dovuto infatti tenersi in primavera ma sono slittate a causa del Covid19.

In questi giorni, su BlogSicilia, vi abbiamo raccontato cosa accade nelle varie province dell’Isola, dove si vota in 42 Comuni.
C’è tempo sino al 15 settembre per ufficializzare le candidature, ma aspiranti sindaci e consiglieri comunali sono in campagna elettorale già da un po’.
Oggi proveremo, sulla base di notizie di stampa ed indiscrezioni, a delineare la situazione allo stato attuale nella provincia di Catania. Nel Catanese si vota in 6 Comuni: Adrano, Caltagirone, Giarre, Grammichele, Misterbianco, Ramacca.

Ad Adrano

Conta circa 35mila abitanti la cittadina di Adrano, a poco più di 35 chilometri da Catania.
L’alleanza giallorossa in Sicilia punta proprio su Adrano con la candidatura a sindaco di Vincenzo Calambrogio, 66 anni, componente della direzione regionale del Pd, professore in pensione e veterano della politica ad Adrano. Nel 2014 è stato assessore comunale, negli anni precedenti consigliere comunale e presidente del consiglio comunale.
La sua candidatura è stata ufficializzata il 2 settembre con il cosiddetto “Patto dell’Etna” tra Pd, M5S, Sinistra italiana e alcune liste civiche locali. Alla conferenza stampa di presentazione ha preso parte anche Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd che ha dichiarato: “E’ una giornata importante per Adrano perché l’iniziativa tiene insieme il perimetro politico Pd, M5s, Sinistra italiana e liste civiche attorno a una figura di spessore come Vincenzo Calambrogio che sarà un candidato sindaco all’altezza per dare alla comunità prosperità e sviluppo nei prossimi anni”.
Altro candidato a sindaco è il giovane Agatino Perni, sostenuto dalla lista civica del movimento “Sfida collettiva- Riaccendiamo la città”. Perni, molto attivo sui social, ha più volte precisato alla stampa che non gradisce essere accostato “a un parente con il quale non ho mai condiviso nessun percorso politico”. Il candidato prende dunque le distanze da una parentela assai scomoda. Perni, infatti, è nipote di Francesco Coco, coinvolto negli anni in diverse inchieste antimafia sul clan Scalisi, la famiglia mafiosa collegata ai Laudani di Catania. Al momento è a piede libero. L’obiettivo che Perni illustra sui social, è quello di “rendere la nostra Adrano una Città ancor più bella, equa, sicura, efficiente e sostenibile”. Per il candidato “la socialità e la cultura dovranno ispirare mente e cuore per recuperare i valori fondamentali della nostra società con una gestione moderata e riformatrice che si intende perseguire, per assicurare alla comunità intera un futuro diverso, più sicuro e con meno incognite”.
A correre per la poltrona di primo cittadino anche Fabio Mancuso, ex maresciallo (poi dimessosi dalle Fiamme Gialle), già sindaco di Adrano dal 2000 al 2008 con il centrodestra, sostenuto dalle liste civiche “Rinasce Adrano”, “Adraniti sempre” e “Movimento per Adrano”. Da giugno Mancuso è entrato a far parte del gruppo di lavoro dell’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, Antonio Scavone, per cui sono in molti a pensare che Mancuso possa essere un sindaco realmente vicino ai bisogni della gente.
Ma vedremo come andrà la consultazione elettorale. Sul sito internet di Mancuso campeggia una frase di W.Churchill: “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”.
Il 6 settembre, il coordinatore provinciale della Democrazia Cristiana, Carlo Maccarrone, ha comunicato che alle prossime elezioni amministrative di Adrano presenterà una propria lista per il Consiglio comunale a sostegno del candidato sindaco Gaetano Birtolo. Quest’ultimo, 66 anni, confermando la sua discesa in campo, ha aggiunto che avrà a suo sostegno anche una seconda lista: quella civica denominata “Salvare Adrano”. Birtolo è tenente colonnello dei Carabinieri, in pensione da alcuni anni.
I giochi sono tuttavia ancora aperti: da indiscrezioni si apprende che potrebbero ‘spuntare’ altri candidati a sindaco.

A Caltagirone

Altro grosso centro nel quale si andrà al voto è Caltagirone, poco più di 37mila abitanti.Al momento, sembrerebbero ambire alla poltrona di primo cittadino 5 candidati.

Le liste “Caltagirone Domani” e “Caltagirone al Centro” insieme ad associazioni e a movimenti, hanno proposto la candidatura a sindaco dell’ingegnere Massimo Alparone, attuale presidente del consiglio comunale. Ma si è ritirato da due settimane.

Altro candidato a sindaco è Roberto Gravina, sostenuto dalla lista civica “Caltagirone sempre e per sempre”. Su Facebook, il candidato ha scritto, senza utilizzare mezzi termini, una lunga lettera aperta indirizzata “a tutti gli ascari, ai complottisti, agli omignoli e contro i falsi moralisti”. Eccone uno stralcio: “Vivendo con onestà, i forti si evolvono, si approfondiscono. Ciascuno di loro porta una croce personale senza farla cadere sulle spalle di altri. Quando sbagliano si rialzano traendone una lezione, invece di accusare qualcuno. Noi siamo più forti di tutto……. Perché amiamo la nostra città. Noi abbiamo il coraggio di scendere in campo, contro questo sistema schifoso e lurido. Noi siamo persone perbene, non promettiamo posti o schifezze simili. Noi siamo ciò che gli altri non sono”.

Anche Forza Italia ha scelto il suo candidato a sindaco di Caltagirone, si tratta di Sergio Gruttadauria, che sarebbe il candidato unitario del centrodestra.

Lo hanno reso noto il 16 agosto scorso (la politica non va mai in vacanza) Marco Falcone, commissario del partito per Catania e provincia assieme al vicecommissario provinciale Massimo Pesce e al deputato Ars azzurro Alfio Papale. In un comunicato, diffuso da Falcone per l’occasione, si legge: “Dopo una intensa fase di riflessione e di confronto aperto con la città, Forza Italia ha deciso di candidare Sergio Gruttadauria, nostro capogruppo azzurro in Consiglio comunale, quale candidato a sindaco di Caltagirone alle prossime Amministrative del 10 ottobre. Nel suo profilo politico e umano si rintraccia la giusta sintesi fra esperienza amministrativa, capacità riconosciute e forte radicamento in città. Sono questi gli elementi che gli elettori richiedono a coloro che si scommettono per un delicato ruolo pubblico come il sindaco di una città grande e strategica come Caltagirone”. E ancora: “La candidatura di Gruttadauria guarda, come è naturale, all’ampio fronte del centrodestra, ai moderati e ai riformisti, nonché al contempo intende rivolgersi a tutte quelle forze civiche che puntano, senza guardare alle etichette, a un progetto di crescita e di sviluppo per la prestigiosa Città della ceramica”.
A scendere in campo anche l’avvocato Salvo Romeo, il cui slogan è “Innovare adesso, Insieme”. Romeo è il candidato di Fratelli d’Italia e del movimento “Muoviti Caltagirone”. Ha più volte ribadito la sua “disponibilità a costruire un progetto unitario di centrodestra”. Sui social sintetizza i punti del suo programma: “Rimangono fermi gli obiettivi già assunti pubblicamente da Fratelli d’Italia, che devono essere alla base del patto politico-amministrativo, con particolare riferimento ai seguenti punti: mantenimento di una politica di bilancio sostenibile; valorizzazione e rilancio del presidio sanitario cittadino; tutela del centro storico e del suo patrimonio artistico e culturale; promozione e rilancio del turismo; necessità di procedere alla rimodulazione del piano del traffico anche in una prospettiva ecosostenibile; innovazione del metodo amministrativo che sia moderno, collegiale ed inclusivo”.
Candidato sindaco anche Fabio Roccuzzo, il cui slogan è “La scelta che unisce”. L’allenza giallorossa diventa realtà anche a Caltagirone.
E’ sostenuto infatti da Pd, M5S, Sinistra Italiana, lista civica “Futura Caltagirone”, “Cittadini Volenterosi Caltagirone”, “Cives” e “Bene in comune”.
Roccuzzo, 51 anni, sposato e padre di un ragazzo liceale, sul proprio sito internet, nel quale racconta cosa accade a Caltagirone, così parla di sé: “La mia formazione nasce dentro il mondo cattolico, in un contesto di valori relazionali che porto con me, che considero parte integrante del mio vissuto. È grazie a quei valori che ho avvertito con forza il bisogno di impegno sociale prima e politico dopo. Nelle associazioni studentesche durante i miei studi all’Istituto tecnico per Geometri e alla Facoltà di Giurisprudenza a Catania, ho sperimentato la passione politica, la lotta per i diritti civili, la militanza nel mondo dell’ambientalismo, l’impegno per una società diversa, più giusta, più equa”.

A Giarre

A scegliere nuovo sindaco e consiglieri comunali anche gli abitanti di Giarre, che sono circa 27mila, e dove gli aspiranti alla carica di primo cittadino non mancano.
Già nel dicembre scorso, il primo ad ufficializzare la propria candidatura, è stato l’avvocato Leo Patanè, consigliere comunale d’opposizione uscente e recordman di preferenze alle precedenti amministrative. Quarantaquattro anni, Patanè è sostenuto dalle liste civiche “ProgettiAmo Giarre”, “NOI per GIARRE” e “GIARRE attiva”, ma pare che nel comune del Catanese si stia lavorando per dar vita ad una quarta lista a sostegno del candidato.
Secondo candidato è l’ex assessore ai Lavori pubblici durante la sindacatura Sodano ed agronomo Claudio Raciti, supportato da ben 5 liste civiche.
Terzo candidato è Francesco Candido, 55 anni, imprenditore, non nuovo a questa esperienza (era già stato candidato sindaco con il M5S). Candido è il candidato di Italexit di Gianluigi Paragone.
Ci riprova il sindaco uscente Angelo D’Anna. Ha ufficializzato la sua ricandidatura il 27 agosto. Angelo D’Anna, che la scorsa tornata elettorale si è imposto alla guida della città grazie al largo consenso attribuito al suo progetto civico “Città Viva”, ha spiegato i motivi della sua scelta di rimanere nell’agone politico: “Da quando ho avuto l’onore di diventare il primo cittadino di Giarre – ha scritto in una nota – ho speso ogni ora del mio tempo per ricostruire i frammenti di una eredità cittadina lacera e priva di risorse. Eppure, nonostante le evidenze mi portassero a pensare che la nostra città non si sarebbe rialzata facilmente, ho creduto fortemente che il mio costante impegno avrebbe fatto la differenza. Per questo credo sia necessario dare continuità all’azione amministrativa condotta durante questo primo mandato, con rinnovata spinta etica e senso di responsabilità”.
In corsa anche Leo Cantarella, del quale si parlava da mesi e che ha sciolto le riserve a fine luglio.
Classe 1963, sposato e padre di tre figli, apprezzato medico di medicina generale, è figlio del compianto Nello Cantarella, tra i più amati sindaci del comune ionico. E’ sostenuto dalla lista “Siamo giarresi” che aggrega professionisti, associazioni di categorie e pezzi importanti della società civile.
A partecipare alla competizione elettorale anche l’avvocato Patrizia Lionti, che sembrava all’inizio sostenuta da Forza Italia che ha poi fatto un passo indietro. La Lionti starebbe lavorando ad un progetto civico.
In una nota diffusa ai giornali si legge: “Si ribadisce la ferma volontà di cittadini di ogni estrazione di costruire dalla base, con un programma voluto dai giarresi che risponda alle esigenze reali e quotidiane della città, un progetto fresco che sia un’alternativa credibile per un territorio che non può essere travolto da logiche politiche non facilmente ponderabili. L’avv. Lionti che ha già dimostrato impegno e determinazione, vuole essere un riferimento stabile e certo per un rilancio del dibattito politico all’interno della Città, partendo dalle forze operose, dai tanti sostenitori di questo progetto e da chiunque vorrà offrire il proprio prezioso contributo”.
Si fa con insistenza anche il nome della dottoressa Tania Spitaleri, sconfitta al ballottaggio delle precedenti amministrative da D’Anna. Molti sostengono che in realtà la dottoressa ha chiuso con la politica, ma pare che la Spitaleri stia riflettendo sulla richiesta, arrivata da più parti, di ‘riprendere’ in mano la situazione politica giarrese, richiesta arrivata soprattutto da chi non sarebbe d’accordo con una eventuale rielezione di D’Anna.

A Grammichele

A Grammichele, poco più di 13mila abitanti, i candidati a sindaco ‘sicuri’ al momento sembrano essere quattro.
C’è Antonio Aiossa con la sua lista civica “Meglio Dopo”, il consigliere comunale d’opposizione uscente Davide Malaspina con la lista “Idee in movimento” che strizza molto l’occhio ai giovani per decidere le sorti della cittadina e il professore Pippo Greco, il cui slogan è “Con la città per una politica Audace-Aperta-Capace”.
Giuseppe Purpora, attuale sindaco uscente, ci riprova. Nella pagina facebook nata a sostegno della sua candidatura si legge: “Siamo un gruppo di cittadini grammichelesi convinti che il miglior sindaco per Grammichele sia Pippo Purpora. Per le sue capacità umane e professionali. Per l’amore che porta verso la sua terra che è la nostra. Per aver già mostrato a tutti, nel suo lavoro, che cambiare è possibile e conveniente. Per il suo coraggio e la sua libertà”. In occasione della sua ricandidatura, è nata la lista “Avanti con Purpora”, risultato della coalizione tra Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Grammichele Sviluppo e Legalità e personalità della società grammichelese.

A Misterbianco

Si vota pure a Misterbianco dove il centrodestra schiera Marco Corsaro.

A Ramacca

A Ramacca, che conta circa 10mila abitanti, salvo sorprese dell’ultimo minuto, i candidati a sindaco sono quattro.
Il presidente del consiglio comunale uscente, Giuseppe Lanzafame è candidato quale espressione del centrodestra. E’ sostenuto da Fdl e Fi, ma si presenta con una propria lista. Il suo motto personale: “E’ ora di cambiare”. Sul web scrive di sé: “Il lavoro e la famiglia sono i pilastri su cui si basa la mia vita. L’amore per la mia terra mi ha spinto a fare politica e impegnarmi per la mia comunità. Il futuro è nostro”.
Nonostante sia stato sfiduciato, ha rilanciato la propria candidatura anche il sindaco uscente, Pippo Limoli che vuole continuare a governare il paese. Appartenente all’area del centrodestra, si presenta con la lista “Ramacca per Amore”. Ci sono poi Teresa Corallo, con la lista “Ramacca in Movimento”, espressione dei 5 Stelle, il cui slogan è “Nessuno deve rimanere indietro”, e Salvatore Albelice, imprenditore, che ha vissuto a lungo all’estero e che si presenta con la lista civica “Nuova Ramacca”. Sessantasette anni, ha annunciato la sua candidatura già da tempo e in alcune interviste rilasciate alla stampa ha ribadito la necessità di arrivare “ad una rottura con il passato”.
Sempre secondo rumors, il centrosinistra potrebbe proporre il nome di un candidato proveniente dal mondo sindacale.

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