E’ cominciato il conto alla rovescia per la nuova cittadella giudiziaria di Catania progettata dal dipartimento tecnico della Regione Siciliana. Oggi i primi colpi di ruspa al vecchio palazzo delle Poste che, una volta demolito, lascerà lo spazio per realizzare le strutture destinate ad ospitare uffici e aule.

Leggi Anche:
Cittadella giudiziaria a Catania, presentati 85 progetti alla Regione

Alla consegna dei lavori – eseguiti dall’associazione temporanea di impresa ‘Ico.ser srl’ di Gangi – erano presenti il presidente Nello Musumeci, l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, il presidente della Corte d’Appello di Catania Giuseppe Meliadò, il sindaco del capoluogo etneo Salvo Pogliese oltre ai componenti dello staff tecnico che ha progettato l’opera.

“Un’esigenza inseguita e avvertita da decenni”, l’ha definita il governatore siciliano sottolineando come, grazie all’intervento della Regione, “questa impresa ardita stia finalmente per essere realizzata”. “Si potrà aprire una nuova stagione e noi – ha detto Musumeci – saremo vigili e presenti affinchè si arrivi fino in fondo, perchè sappiamo che spesso i tempi nella nostra Isola diventano una esasperazione e sembra quasi che le leggi per le opere pubbliche siano state fatte per rallentare ogni nuova realizzazione”.

Il vecchio edificio dovrà essere demolito in quattro mesi, subito dopo sara’ avviato l’iter per la realizzazione della cittadella giudiziaria attraverso un ‘concorso di idee’ aperto a tutti i progettisti.
L’assessore Falcone ha sottolineato l’importanza “della convergenza di intenti tra Regione, Comune e settore giustizia per un’opera funzionale e utile, ma anche prestigiosa sotto il profilo urbanistico, che potrà dar lustro alla città di Catania”.

Leggi Anche:
Fase2, a Catania ripresi i lavori ripristino fontana di piazza Verga (FOTO)

“Un sogno che sta diventando realtà” l’ha definito il presidente della Corte d’Appello Meliadò, che ha espresso l’auspicio che “i lavori si possano concludere in pochi anni affinchè Catania possa avere una struttura degna del sistema giustizia”.