- Vertice straordinario domani convocato da Musumeci per l’emergenza incendi
- Problemi di sicurezza nei lidi
- Ieri l’inferno a Catania: le fiamme hanno distrutto il lido Le Capannine
- Molti interventi nel resto della Sicilia: bollino rosso per il caldo
- Divampano anche le polemiche sulle responsabilità e le richieste di aiuto di Musumeci
Domani, lunedì 2 agosto, alle ore 12, al PalaRegione di Catania si terrà un vertice regionale di Protezione civile convocato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. La riunione è stata voluta dal governatore per fare il punto della situazione e coordinare ulteriori azioni conseguenti all’emergenza incendi in Sicilia.
Problemi di sicurezza nei lidi
Nel corso del vertice di domani sarà anche esaminata la condizione di sicurezza degli stabilimenti balneari nell’Isola e la possibile adozione di misure.
“Ho chiesto al capo del governo nazionale, Mario Draghi, la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione Civile. La richiesta – spiega Musumeci – si è resa necessaria di fronte al grave rischio di incendi dovuto alla eccezionale situazione meteoclimatica che interessa l’Isola. L’eventuale riconoscimento dello stato di mobilitazione determinerebbe un concorso straordinario di risorse extra-regionali di uomini e di mezzi. Ho sentito il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, per sollecitare l’adozione del provvedimento: sono fiducioso. Assieme al capo della Protezione Civile regionale Salvo Cocina e al responsabile provinciale Giovanni Spampinato, sono stato nell’area della Plaia dove le fiamme partite da terreni privati incolti hanno distrutto alcuni stabilimenti balneari”.
Inferno a Catania
Nel capoluogo etneo solo ieri sono stati spenti alcuni focolai che erano ancora attivi nella fascia jonica, tra San Francesco la rena e Vaccarizzo dopo i roghi che ieri sera, in una città arsa dal caldo africano ed alimentate dal forte vento, hanno distrutto lo stabilimento balneare ‘Le capannine’ e costretto ad evacuare circa 200 persone via mare e a chiudere per qualche ora l’aeroporto di Fontanarossa. Oggi sono state complessivamente 115 le richieste di soccorso registrate in tutta la provincia. Le aree interessate sono state in linea di massima quelle già devastate dalle fiamme ma nuovi roghi sono divampati tra Adrano, Belpasso e Santa Maria di Licodia. La zona maggiormente colpita ieri è stata quella tra Fossa Creta, via Palermo e l’Asse dei Servizi, dove diverse famiglie sono state costrette ad abbandonare le case (una sessantina quelle distrutte o gravemente danneggiate).
Nel resto della Sicilia: bollino rosso
Il fuoco non allenta la sua morsa in Sicilia, alimentato dal vento caldo e dalle temperature che in alcune zone dell’isola sfiorano i 40 gradi. E per fare fronte al fuoco arriveranno gli aiuti dalle altre regioni dopo che la Protezione civile, a seguito della richiesta di Palazzo dei Normanni di supporto nazionale, ha mobilitato altre squadre di terra e disposto il raddoppio dei turni dei vigili impegnati.
Oggi bollino rosso per il caldo a Catania e Palermo.
Divampano anche le polemiche
Il capo della Protezione Civile Curcio ha ricordato al presidente della Regione Musumeci, dopo la sua richiesta al governo dello stato di mobilitazione, che “le responsabilità nell’ambito di ciò che si fa contro gli incendi boschivi sono chiare: le norme prevedono che la lotta attiva sia di competenza delle Regioni, e la lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche sorveglianza, avvistamento”. “Allo Stato spetta il coordinamento del concorso aereo quando le Regioni non riescono con i propri mezzi a intervenire”, dice il Fabrizio Curcio. Sulle carenze di organico dei vigili del fuoco e sulle emergenze a cui non sarebbero messi nelle condizioni di far fronte per “precise e chiare responsabilità politiche”, punta il dito la Cgil. Ed il capogruppo del Pd all’Assemblea siciliana Giuseppe Lupo rincara la dose: “La Sicilia brucia, ma cosa ha fatto il governo regionale per prevenire questo disastro?”.
Negligenza, condizioni climatiche favorevoli, una cicca buttata ai margini della strada, fenomeni di ‘spotting’ ma soprattutto la mano dell’uomo e il dolo sono le cause degli incendi che da giorni divampano da una parte all’altra dell’Isola.
Gli interventi dei vigili del fuoco
Da Palermo a Catania sono ancora decine gli interventi dei Vigili del fuoco, forestali, mezzi aerei, protezione civile per spegnere roghi che hanno fatto alzare un’altissima colonna di fumo che perfino la Nasa ha fotografato da un satellite. Polizzi Generosa, Monreale, Petralia Soprana, Scillato, Misilmeri sono alcune delle località dove si sta cercando di fermare il fronte del fuoco. Nel Catanese, a causa di un incendio lungo i versanti ai margini della sede stradale, è stata temporaneamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni a Belpasso la strada statale 417 ” di Caltagirone”.
Secondo i vigili del fuoco, impegnati in 24 ore in 800 interventi in tutta Italia di cui 250 solo in Sicilia, le condizioni climatiche di queste ore sono state quelle “perfette” per favorire una propagazione incontrollata dei roghi.
Solidarietà alle comunità e ai cittadini “colpiti dagli sciagurati incendi, che puntualmente ogni anno si ripetono” viene espressa dall’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, che però lancia anche un anatema contro gli autori dei tanti roghi dolosi: “Questi incendi non sono frutto di un destino avverso al quale sottomettersi con rassegnazione, ma chiamano in causa a vari livelli la responsabilità diretta e indiretta dell’uomo. È una grave colpa della cattiveria umana bruciare un patrimonio naturalistico”.
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