Una scossa di magnitudo 3.3 è stata registrata alle 8.23 sul versante Est dell’Etna dall’Ingv di Catania, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il sisma è stato nettamente avvertito in numerosi paesi. L’ipocentro è stato localizzato a 2 chilometri a est da Santa Venerina a una profondità di 19 chilometri. Al momento non risultano segnalazioni di danni a cose o persone.

L’ultima scossa

La precedente scossa di terremoto in Sicilia fu avvertita al largo delle Eolie di magnitudo 3.4, stata registrata la sera dello scorso 18 gennaio alle 19:52 ad una profondità di 415 chilometri. L’evento sismico è stato localizzato dalla sala operativa dell’Ingv di Roma al largo dell’isola di Alicudi. La scossa per la notevole profondità non ha causato danni.

Una lunga scia di eventi

In Sicilia nelle ultime settimane si sono registrati diversi eventi tellurici. L’ultimo il 2 gennaio scorso con una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 al largo di Siracusa. L’epicentro, secondo quanto sostenuto dall’Istituto nazionale  di geofisica e vulcanologia, si è registrato ad una profondità di 29 chilometri. Non si sono registrati feriti, né interventi da parte dei vigili del fuoco e della protezione civile. La scossa, insomma, è stata lieve, di tutt’altro spessore quella del 23 dicembre che si è avuta in una buona fetta della Sicilia orientale, con epicentro a Motta Sant’Anastasia, nel Catanese, e sentita anche nel Siracusano e nel Ragusano.

A natale è toccato ad Ustica

Due scosse di terremoto si registrarono il giorno di natale a Ustica. La più forte di magnitudo 3,4 della scala Richter. Le scosse sono state avvertite dalla popolazione dell’isola e anche nel capoluogo. Il giorno prima terremoto e paura nel catanese. In quel caso oltre una cinquantina le scosse di terremoto registrate in 36 ore, dalla sera del 23 fino alla mattina di Natale nella sequenza sismica localizzata a sud-ovest della città di Catania, a circa 10 chilometri di profondità.

La storia dei terremoti nell’area

Storicamente, la Sicilia sud-orientale è stata interessata da numerosi terremoti distruttivi (ad esempio nel 1169, 1542 e 1693), che fanno di questa regione una delle aree a più alta pericolosità sismica in Italia.

I piani di protezione civile

La protezione civile regionale ha invitato in quel periodo natalizio, a scopo precauzionale, i sindaci delle aree interessate ad attivare la ‘fase di attenzione’ e quanto previsto dai piani di protezione civile.

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