• Devastato e reso inutilizzabile l’impianto dell’azienda rifiuti che serve 15 Comuni del Calatino
  • Il sindaco Ioppolo “Se confermata natura dolosa sarebbe atto criminale di inaudita gravità”
  • Il Movimento 5 Stelle sollecita intervento della Regione
  • L’assessore Baglieri si reca sul posto
  • Stima dei danni tra i 6 e gli 8 milioni di euro
  • La Cgil chiede incontro urgente con assessore regionale all’Energia Baglieri

Incendio devastante alla Kalat Impianti di Caltagirone. Il rogo, probabilmente di natura dolosa, è divampato la scorsa notte ed ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti dell’azienda.

Nube tossica, indagini dell’Arpa

L’incendio, domato dai vigili del fuoco, ha generato una vera e propria nube tossica causata dalla combustione dei rifiuti compresa la plastica. L’Arpa sta facendo delle analisi per accertare le dimensioni del danno ambientale.

“Se natura dolosa confermata sarebbe atto gravissimo”

Gino Ioppolo, sindaco di Caltagirone, ha sottolineato: “Se la sua natura dolosa dovesse essere confermata si tratterebbe di un atto criminale di inaudita gravità, da cui deriverà, purtroppo, un danno ai cittadini dei 15 Comuni del Calatino serviti dall’impianto in questione, a causa dei maggiori costi che potranno scaturire dal conferimento dei rifiuti altrove”.

Avvisato il presidente Musumeci

“Ho immediatamente avvisato – aggiunge Ioppolo – il presidente della Regione Nello Musumeci, che si è subito reso disponibile ad affrontare le conseguenze del rogo. È probabile che lo stesso presidente e l’assessore regionale ai Rifiuti, Daniela Baglieri, giungano qui nelle prossime ore per seguire ancora da più vicino l’evoluzione della grave e complessa situazione e assumere le iniziative del caso”.

Danni tra i 6 e gli 8 milioni di euro

Il danno subito dalla Kalat Impianti sarebbe tra i 6 e gli 8 milioni di euro. E’ la stima che si legge sulla pagina Facebook del Comune di Caltagirone dove è stata costituita un’unità di crisi formata dai vertici della società e dai sindaci del Calatino, che seguono costantemente l’evolversi della situazione.

“Nonostante sia compiuto ogni tentativo possibile per arginare l’emergenza, prevedibile, nei prossimi giorni – si legge nel post – qualche ritardo anche perché stamani gli autocompattatori sono rimasti pieni, non essendo riusciti, ovviamente, a scaricare i rifiuti”.

“La situazione è grave, ma siamo tutti impegnati a evitare o ridurre i disservizi alle nostre comunità – afferma il sindaco Ioppolo – sarà la Procura, molto sensibile alle problematiche ambientali, a fare chiarezza. Certo che risulta difficile pensare a un fenomeno di autocombustione in piena notte e senza focolai vicini”.

M5s sollecita intervento della Regione

“La Regione deve intervenire subito con aiuti economici per ripristinare gli impianti di Kalat impianti, gravemente danneggiati dall’incendio di questa mattina”. Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars, Francesco Cappello, che, assieme ai suoi colleghi pentastellati della commissione Ambiente, presenterà nelle prossime ore una richiesta di audizione urgente del presidente delle Regione Musumeci, dell’assessore all’Energia e rifiuti Baglieri e dei sindaci del calatino, oltre che dei vertici dell’azienda, la cui operatività potrebbe risultare gravemente compromessa dal recente rogo.

Rammaricati per l’accaduto alla struttura anche i deputati del calatino alla Camera, Gianluca Rizzo ed Eugenio Saitta, che monitoreranno la situazione da Roma attraverso il ministero competente.

Assessore Baglieri si reca sul posto

“Se gli accertamenti delle forze dell’ordine dovessero confermare la natura dolosa del rogo – ha detto Baglieri – ci troveremo davanti a un grave atto criminale le cui vittime sono in primis i cittadini dei comuni calatini”.

“Troppi gli “imprevisti” che rallentano e incidono sulla corretta gestione dei rifiuti in Sicilia. E troppe le coincidenze. È mia ferma intenzione – ha aggiunto l’assessore – andare sino in fondo e contrastare ogni eventuale stortura del sistema. Sarà avviato un tavolo di crisi con tutti i prefetti dell’Isola per comprendere quali siano le dimensioni della problematica e individuare, di concerto con le autorità competenti, le soluzioni più adatte a tutelare il nostro territorio. In queste ore la Regione, attraverso l’Arpa, è al lavoro per accertare le dimensioni del danno ambientale conseguente all’incendio e valutare la possibilità di riavviare, nei tempi tecnici più brevi, quelle aree dell’impianto non direttamente interessate dal fuoco, scongiurando eventuali ulteriori criticità nella gestione del ciclo dei rifiuti”.

La preoccupazione della Cgil

“Siamo sgomenti e preoccupati per l’incendio che ha devastato l’impianto della Kalat Impianti S.r.l., in C.da Poggiarelli nel Comune di Grammichele – dicono in una nota le strutture territoriali e regionali della CGIL e della Funzione Pubblica CGIL firmata da Nunzio Drago, Alfio Mannino, Enzo Maggiore e Gaetano Agliozzo – L’incendio ha compromesso la lavorazione della frazione del secco che occupa 22 lavoratori sui 37 complessivamente occupati. L’Impianto pubblico (proprietà dei 15 Comuni del Calatino Sud Simeto) composta da un impianto di compostaggio e un impianto di selezione, riceve i rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate, ed è in grado di trattare migliaia di tonnellate l’anno di rifiuti, sottraendoli alla discarica”.

“Siamo di fronte ad attacco premeditato”

“Se, come sembra, dovesse trattarsi di un incendio doloso siamo difronte ad un attacco premeditato ed odioso ad un impianto simbolo della capacità del pubblico di cercare di arginare una gestione dei rifiuti fondato sulla centralità e sull’arricchimento dei padroni delle discariche. Siamo preoccupati per il destino dei Lavoratori e dell’Impianto, ad entrambi, mentre esprimiamo loro la nostra solidarietà, diciamo che va assicurato loro, in tempi brevi, la ripresa dell’attività ed il necessario sostegno al reddito”.

Chiesto incontro urgente con assessore Baglieri

“Per questa ragione chiederemo un incontro urgente all’Assessore all’Energia D.ssa Daniela Baglieri per comprendere come può intervenire il Governo della Regione sia per far ripartire l’impianto sia per evitare il disastro, in termini di aggravio di costi, sulle popolazioni dei 15 Comuni interessati. Non è la prima volta che impianti come questo siano sotto attacco, poiché c’è chi – con ogni mezzo – vuole ostacolare questo che è il modo corretto e virtuoso di affrontare la perenne emergenza rifiuti in Sicilia. La risposta delle Istituzioni, concludono i Dirigenti della CGIL, ci auguriamo sia ferma e veloce e non si arretri di un millimetro rispetto alla necessità di incrementare la presenza ed il rilancio di impianti come questo, sicuro argine a speculazioni e affari”.

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