Ennesimo detenuto trovato morto in un carcere siciliano ma stavolta non si tratta del solito strano suicidio

Strangolato dal compagno di cella

Un detenuto sessantenne è stato arrestato dalla polizia penitenziaria con l’accusa di avere strangolato il compagno di cella quarantenne nel carcere di Caltagirone nel Catanese.

Delitto scoperto due giorni fa

L’uomo ha confessato il delitto, scoperto due giorni fa, ma reso noto adesso dalla Procura di Caltagirone che ha chiesto al gip la convalida del provvedimento e l’emissione di un’ordinanza cautelare.

Secondo un primo esame del corpo, l’omicidio, causato da “asfissia meccanica violenta da strangolamento”, sarebbe “avvenuto almeno 48 ore prima del rinvenimento del corpo”.

Le indagini sono coordinate dal procuratore Giuseppe Verzera e dal sostituto Natalia Carrozzo.

Una lunga scia di violenza in cella

La situazione delle carceri siciliane è complessa e nonostante gli ambienti chiusi e difficilmente permeabili all’esterno emergono continuamente storie di violenza.

Alla fine dello scorso mese di ottobre aUn detenuto ha aggredito un assistente capo coordinatore ed un ispettore nel carcere “Ucciardone” di Palermo.

Lo denunciò il segretario provinciale del Cnpp, il coordinamento nazionale della polizia penitenziaria, Maurizio Mezzatesta. Nel corso di un controllo mattutino l’uomo, rinchiuso alla nona sezione, avrebbe aggredito senza alcuna motivazione le due persone che erano in servizio.

Suicidi, aggressioni e disordini

La situazione non riguarda un solo penitenziario ma tutte le realtà siciliane da Barcellona Pozzo di Gotto ad Augusta da Siracusa a Catania, da Palermo a Caltagirone. E’ un bollettino di suicidi, risse fra detenuti, aggressioni alla Polizia penitenziaria, disordini come i più recenti casi di Augusta

Situazione denunciata in più di una occasione

A metà ottobre i sindacati della polizia penitenziaria avevano messo in atto un sit in di protesta per denunciare le condizioni difficili in cui e lavorano gli agenti

Un Sit-in venne inscenato davanti al carcere dell’Ucciardone di Palermo. Ad organizzarlo diverse sigle sindacali che definiscono i rapporti tra i vertici delle carceri e le organizzazioni di categoria un “far west in Sicilia”.

L’iniziativa faceva seguito alla rottura delle trattative con il provveditore regionale della carceri e con tutti i direttori: “In Sicilia – accusano i segretari generali siciliani dei sindacati della polizia penitenziaria, Calogero Navarra del Sappe, Dario Quattrocchi dell’Osapp, Gioacchino Veneziano della UilPa Polizia penitenziaria, Domenico Ballotta della Fns Cisl Sicilia e Alfio Giurato della Fp Cgil – stiamo assistendo ad un disordine assoluto”.

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