Un ragazzo minorenne ruba un ciclomotore in 40 secondi ma viene identificato e arrestato un’ora dopo dai Carabinieri grazie alla targa del mezzo su cui viaggiava. In particolare, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato un minorenne del posto, accusato di furto aggravato.

Il ciclomotore rubato in via Castello Ursino

Attorno alle alle 19:30 di ieri, un catanese 60enne ha contattato il 112 NUE perché aveva con rammarico scoperto che il proprio ciclomotore, che aveva poco prima parcheggiato in via Castello Ursino, era stato rubato dai soliti “ignoti”. L’equipaggio del Nucleo Radiomobile, attivato dalla centrale operativa, è intervenuto sul luogo del furto ed ha acquisito i filmati di alcuni impianti di videosorveglianza della zona la cui disamina, effettivamente, ha consentito di verificare come due giovani, giunti alle 18:09 bordo di un Piaggio Liberty, si erano accostati al veicolo posteggiato ed il passeggero in pochi secondi, avvicinatosi ad esso, ne aveva manomesso il lucchetto bloccadisco e l’impianto elettrico, riuscendo così ad avviare il motore fuggendo immediatamente dopo.

Le indagini dei militari e l’arresto

I militari, attraverso l’elaborazione alla banca dati della targa del ciclomotore sul quale viaggiavano i due giovani, sono riusciti a risalire alla 36enne catanese proprietaria del veicolo, nonché madre di uno dei due autori del furto. Hanno così atteso fino alle 21.40 il rientro a casa del figlio che, sorpreso della loro presenza, indossava ancora gli stessi abiti utilizzati nel corso del furto ed immortalati dalle telecamere.

Lo scooter restituito alla vittima

Il giovane, nel tentativo di alleviare gli ormai inevitabili gravami giudiziari che sarebbero seguiti, ha condotto i militari all’interno di un condominio di via Cristoforo Colombo nel cui parcheggio aveva nascosto il ciclomotore rubato poco prima, che, subito, è stato restituito alla vittima del furto piacevolmente sorpresa per il rapido ritrovamento del veicolo. Il minore è stato accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza di via Franchetti e l’Autorità Giudiziaria, all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto, ha disposto il suo collocamento in una comunità.