Dopo la crisi del settore ristorativo dovuto al lockdown prima e  alle  norme di sicurezza  previste nell‘ultimo DPCM poi,  a causa dell’emergenza sanitaria globale, sono state diverse le iniziative volte alla ripresa dell’attività dei ristoranti e di tutti gli esercizi commerciali che hanno fatto del Food&Beverage la propria ragion d’essere. Tra queste RestArt, il progetto che  punta alla ripresa della città di Palermo partendo dalle sue opere d’arte e dalla cultura, ha anche coinvolto il comparto enogastronomico considerandolo, a ragione, parte integrante del patrimonio storico- culturale siciliano,  incentivando la clientela con sconti ed iniziative promozionali volte alla ripresa dell’economia isolana.

Nonostante gli innegabili ed evidenti benefici di queste iniziative, tuttavia, sono ancora tante le insidie che minano la rinascita  del settore.  Lo affermano, in una nota congiunta, il presidente della Cifa Unione Pizzaioli Italiani Stefano Catalano, il presidente di Disciples d’Auguste Escoffier International di Sicilia Giovanni Lorenzo Montemaggiore e il presidente di Ristoworld Italy Marcello Proietto di Silvestro secondo i quali “Per il settore della ristorazione siciliana piove sempre sul bagnato. Con l’aumento degli arrivi in Sicilia aumentano i focolai nelle province e penalizzano sale ricevimenti, ristoranti e pizzerie. E’ risaputo che il settore della ristorazione assieme al comparto del turismo con la pandemia resta uno dei settori sfavoriti. Riteniamo che con l’aumento degli arrivi in Sicilia bisogna migliorare le misure di prevenzione. Servono più strumenti di informazione e più controlli nei luoghi di aggregazione. Assieme al lavoro agile – aggiungono – bisogna che gli enti pubblici promuovano anche le nuove necessità di lavoro, è necessario mettere in giro personale che dia informazioni e controlli il territorio in questo periodo di emergenza sanitaria, così come appare utile una massiccia campagna di sensibilizzazione attraverso tv e internet. Riteniamo inoltre –concludono– importante che nella nuova ordinanza del mese di agosto il presidente della Regione Nello Musumeci introduca l’obbligo che almeno una persona per ogni tavolo di ristoranti e pizzerie prima di sedersi mostri i documenti per un’eventuale tracciabilità, molti clienti non hanno capito che c’è in gioco la vita nostra e quella dei familiari. Infine, riteniamo sia utile prevedere sanzioni amministrative e penali, uguali a quelle previste per i datori di lavoro delle attività di ristorazione, anche per i clienti che sono causa o si rifiutano di osservare le indicazioni all’interno del locale atti a prevenire il diffondersi del Covid-19”.