Sassofonista, fotografa di professione, cameraman, progettista grafico, performer, inventrice dello “Scatto Mentale”, Elisabetta Pandolfino continua a raccogliere approvazione e riconoscimenti.

Personalità eclettica e talentuosa, nella sua carriera ha partecipato a manifestazioni importanti come il Taormina Film Festival 2018, il congresso medico “Birth” ove ha esposto le sue opere e tenuto performance del suo “Scatto Mentale”, al palazzo Internazionale del Cinema di Venezia e al palazzo Pisani Moretti.

La fotografa adesso sbarca alla Rai. Ad intervistarla la dottoressa Manuela Lucchini, conduttrice della rubrica “Medicina” e volto noto del TG1 fin dal 1980.

Opere uniche quelle della Pandolfino, nate nel 2014, in un momento di coinvolgimento ed alto romanticismo. Si tratta di idee che si trasformano in immagini o parole e, nessuno prima di lei, stato in grado di scrivere o disegnare con la macchina fotografica, realizzando uno scatto a mano libera, senza vedere nulla, in posa B, come se appunto il dispositivo fosse una penna o una matita, rappresentando parole o immagini che poi rientrano all’interno del fotogramma.

Dopo innumerevoli ricerche, si rese conto che nessuno dal 1839, ai giorni d’oggi aveva documentato, come si può scrivere o disegnare con una macchina fotografica, come riportato nella tesi dalla stessa Pandolfino stilata per spiegare al meglio la performance stessa.

Uno scatto complesso, dove oltre la padronanza e una conoscenza appurata del mezzo fotografico, la mente gioca un’importanza unica poiché l’esecutore, oltre a una padronanza fotografica, deve avere una capacità mentale di memoria nel momento dell’esecuzione, un rilassamento psicologico per ottenere una forte concentrazione per realizzare ciò che ha pensato.

La scoperta dell’artista, che in un unico fotogramma riesce a realizzare immagini o parole, sono veri capolavori, sperando che qualcuno un giorno, riesca a valorizzarli davvero.

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