Domani alle ore 11 il Sindaco di Messina, Cateno De Luca ed il Presidente dell’Azienda Municipale Acque Messina (AMAM), Salvo Puccio, organizzeranno una “rapina” presso l’ufficio postale di Piazza Antonello/Corso Cavour. La “rapina” sarà anticipata da una conferenza stampa con diretta sulla pagina Facebook, De Luca Sindaco di Messina.

“Considerato che Poste Italiane continua a tenere bloccati oltre 10 milioni di euro dell’azienda AMAM – dichiara il Sindaco De Luca – in violazione di legge e disattendendo due apposite ordinanze del giudice, mi vedo costretto a riprendermi con la forza i soldi versati dai messinesi per il servizio idrico. Il rischio è l’interruzione del servizio idrico a danno dei contribuenti che hanno regolarmente versato a Poste Italiane quanto dovuto per il consumo dell’acqua. Siamo dinanzi all’ennesimo atteggiamento delinquenziale di un colosso di Stato, creato con i risparmi degli italiani ma ormai dedito a fare profitto e strozzinaggio sociale sulla pelle dell’utenza”.

“Non ci sto a queste angherie – conclude il primo cittadino – per tale motivo domani mi presenterò negli uffici provinciali di Poste Italiane, insieme al Presidente Puccio. Specie in un periodo di crisi economica a causa dell’emergenza sanitaria in atto, non possiamo permetterci di lasciare 10 milioni di euro parcheggiati a scapito della cittadinanza. Non lascerò l’ufficio postale fino a quando non ci ridaranno i solidi dell’AMAM”.

Non è la prima volta che De Luca scende in piazza per l’Amam. Nel febbraio 2018, quando era ancora candidato a sindaco di Messina, aveva denunciato la “cattiva” gestione dell’Azienda Municipalizzata Acque Messina.

Nel corso di una conferenza stampa aveva dichiarato: “Il costo per i cittadini di questa cattiva gestione è pazzesco: il dato è allarmate: 2/3 dell’acqua immessa nell’acquedotto viene sprecata e/o non fatturata. La perdita di acqua, dichiarata sempre dall’AMAM, e confermata nella risposta all’interrogazione in commissione consiliare in data 28.04.2016 verbale 18/2016, è di circa il 25/30%, anche se dalla relazione Cittadinaaattiva di Marzo 2016 (Il servizio idrico integrato), tale dato viene indicato in 35%.L’Amam dichiara inoltre che solo il 40/50% dell’acqua immessa nell’acquedotto viene fatturata, in quanto come già specificato il 25/30% viene perso e un altro 25/30% viene “rubato”, cioè prelevato da utenze senza che siano inserite a ruolo ordinario per la fatturazione. Ci sono oltre 15.000 utenze abusive: ad un primo controllo, quindi, sembra una enorme anomalia la presenza di sole “88.459” prese a fronte di 99.704 famiglie residenti (Elaborazioni Urbistat su dati ISTAT) in singole unità abitative, circa 13.500 attività commerciali/industriali e di servizi (come dalla relazione URBES 2015 dell’ISTAT). Quindi un sistema che penalizza chi paga regolarmente e avvantaggia i furbi”.

Dopo essere diventato sindaco, De Luca ha cercato di mettere ordine in seno all’Amam, e adesso annuncia un’azione eclatante – come è nel suo stile – per recuperare i 10 milioni dell’azienda municipale.

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