Un’operazione di riqualificazione del litorale di Messina, nel tratto compreso tra i villaggi Ortoliuzzo e Acqualadrone. E’ l’obiettivo che si è posto l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e diretto da Maurizio Croce e che oggi può considerarsi raggiunto. E’ stata infatti ultimata la gara per la manutenzione delle barriere frangiflutti esistenti sulla costa tirrenica e che oggi vede al primo posto della graduatoria la Amec srl di Santa Venerina, in forza di un ribasso del 27,3 per cento.

Sono strutture realizzate sino al 1985 – blocchi di cemento o in massi naturali – a protezione dalle mareggiate. L’intervento mira a contrastare il fenomeno avanzato dell’erosione costiera, a difesa della pubblica incolumità, dei centri abitati e dei manufatti presenti.

Per l’esattezza, le barriere che verranno rafforzate si trovano, in corrispondenza, tra la via Fazzino e la via Campanella, tra il torrente Tarantonio e il torrente Marmora ad Ortoliuzzo; tra il torrente Cicerina e il torrente Rodia nell’omonimo villaggio; tra il torrente Puccino e il torrente Giudeo a Santo Saba; tra quest’ultimo e Capo Rasocolmo e, infine, nei tre siti compresi tra il depuratore fognario e il torrente Mulinello ad Acqualadrone. Qui è stato previsto anche il recupero di oltre seicento massi in pietra naturale spostati dalle correnti che verranno riposizionati, unitamente ai nuovi blocchi.

Tutte le zone indicate sono interessate da un forte arretramento della linea di costa che in diversi casi ha causato persino il cedimento dei muri di contenimento. Alla ricostruzione delle barriere farà seguito un’attività di ripascimento.

Nella zona est di Capri Leone, sempre nel Messinese, l’attesa per un intervento che restituisse ai residenti la piena fruibilità del sito e condizioni di sicurezza dura da ben quattordici anni. Prima lungaggini burocratiche e poi la carenza delle risorse finanziarie l’hanno protratta sino ad oggi. La buona notizia arriva sempre dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico, alla cui guida vi è il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

L’Ufficio, diretto da Maurizio Croce, ha ultimato la gara per i ‘lavori di consolidamento del versante occidentale del centro abitato-Torrente Paliace’: la relativa graduatoria vede in vetta la Mosedil di Favara, in virtù di un ribasso del 33,1 per cento.

Ci troviamo in una zona che, per il grado molto elevato di rischio, ha una classificazione R4 e nella quale si sono verificati, nel tempo, smottamenti di terreni con lesioni in alcuni edifici. L’area è attraversata dal viadotto della strada provinciale 157 che collega con i Comuni di Mirto, Frazzanò e Longi. Uno snodo cruciale per il comprensorio dei Nebrodi, a giudicare dai flussi veicolari che lo interessano.

L’opera prevede la risagomatura e la rimodulazione dell’alveo del Paliace per mezzo di argini in massi e a gradoni su una cortina di micropali. E’ la soluzione tecnica che consentirà una vera azione di contrasto all’erosione prodotta dalle acque del canale e che rafforzerà il piede delle pendici. Si procederà inoltre con il rivestimento del letto dell’alveo a mezzo di materassi tipo Reno antierosivi.