Un intervento immediato per mettere tutti i lavoratori della Raffineria di Milazzo e dell’indotto in protezione. A chiederlo sono Cgil, Cisl e Uil con le rispettive federazioni dei Chimici, degli Edili e dei Metalmeccanici.

La notizia di un caso positivo per un lavoratore di una ditta dell’indotto ha creato allarme tra i lavoratori ed i sindacati, tanto che già il Coordinamento sindacale di Cgil, Cisl e Uil dell’indotto Ram ha diffuso un documento alle aziende invitandole a rispettare le prescrizioni previste dal Dpcm dell’11 marzo e concertate il 14 marzo anche con le parti sociali.

Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto a Confindustria un confronto – anche in videoconferenza – affinché si possano rimodulare le attività lavorative in base alle priorità per garantire tutti gli standard di sicurezza ed i livelli occupazionali come previsti dagli ultimi Dpcm.

«Questo – sottolineano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Messina, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi – consentirebbe alle aziende dell’indotto, in un periodo di minor lavoro, di avvalersi della Cassa Integrazione Straordinaria, garantendo comunque i lavoratori e le industrie senza correre il rischio di vedersi sciogliere il contratto per inadempienze».

«L’obiettivo prioritario, infatti, – aggiungono – è quello di coniugare l’interesse di tutti: consentire il proseguimento dell’attività e garantire la sicurezza degli impianti. Alla Raffineria c’è una elevata concentrazione di lavoratori, quindi è necessario garantire loro tutti i sistemi di protezione individuale e la sanificazione dei locali. Si utilizzino tutti gli strumenti messi in campo dal Governo per ridurre il numero di personale e garantire da un lato la salute dei lavoratori e dall’altro il mantenimento e l’efficienza dello stabilimento. Attenzioni ed indicazioni che devono essere valide per tutte le aziende del territorio provinciale».

Sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali, Cgil, Cisl e Uil ritengono che «in questo momento di emergenza è l’unico strumento che può garantire la salute dei lavoratori e la loro capacità di reddito. Il sindacato è pronto a fare la propria parte affinché superata la fase critica le attività lavorative ritornino alla normalità».

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