Dopo l’esplosione “maggiore” ,dello scorso 29 settembre, lo Stromboli prosegue in quella che è l’intensa attività di questo periodo: dal cratere nord sta fuoriuscendo una colata lavica, ben alimentata, che percorrendo la Sciara del fuoco, raggiunge la linea di costa. Dal punto di vista sismico non si registra alcuna variazione di rilievo dell’ampiezza del tremore vulcanico.
L’esplosione del 29 settembre
Una esplosione di forte intensità si è verificata nell’area craterica nord del vulcano Stromboli. Le reti di monitoraggio dell’Ingv l’hanno registrata nel primissimo ppmeriggio di oggi. Il materiale prodotto, affermano i vulcanologi, è ricaduto abbondantemente lungo tutta la Sciara del Fuoco, mentre non si è verificata ricaduta significativa di materiale grossolano nell’area del Pizzo. E’ stato registrato un segnale sismico di ampiezza superiore alla norma. L’ampiezza del tremore vulcanico si è mantenuta su livelli elevati per circa 6-7 minuti.
Altro segnale sismico poco dopo
Alla stessa ora è stato registrato un segnale sismico di ampiezza superiore alla norma. L’ampiezza del tremore vulcanico si è mantenuta su livelli elevati per circa 6-7 minuti. L’Ingv di Catania non ha registrato variazioni di rilievo degli altri parametri e né variazioni significative nei segnali di deformazione.
A luglio l’ultimo precedente
Nel luglio scorso una serie di esplosioni erano state registrate nella notte dall’aerea craterica Nord di Stromboli sempre dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’attività è cominciata alle 4:56 del 25 luglio e l’esplosione di maggiore energia venne rilevata proprio alle 4:56. Il materiale prodotto è ricaduto abbondantemente anche in quel caso lungo tutta la Sciara del fuoco, mentre non si era verificata ricaduta significativa di materiale grossolano in zona Pizzo. Dopo la fase esplosiva iniziale più intensa era proseguita l’attività stromboliana alla bocca N2 dell’area craterica Nord con frequenti esplosioni di bassa intensità.
Il segnale sismico
Il segnale sismico nel luglio scorso, dopo i valori massimi di ampiezza raggiunti alle 4:56, ha mostrato una veloce diminuzione arrivando alle 5:40 a valori simili a quelli precedenti l’esplosione. A fine novembre del 2021 si era verificato un trabocco lavico, la colata lavica aveva raggiunto la costa. Ad ottobre, invece, esattamente giorno 6, si era verificata una forte esplosione avvertita da abitanti e turisti anche nel borgo di Ginostra. L’Ingv aveva rilevato che “le reti di monitoraggio hanno registrato alle 16.18, una variazione dei parametri monitorati”. In particolare si osservava “un’anomalia termica dalle telecamere di sorveglianza”. Anche in quell’occasione l’esplosione maggiore si era verificata dall’area craterica Nord.
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