“Agire in fretta per tentare di salvare il salvabile e limitare i danni di quella che si profila come la stagione turistica più disastrosa dall’avvio del turismo nelle isole Eolie”.
Questo l’appello che gli imprenditori delle Isole Eolie indirizzano alle istituzioni, dal premier Giuseppe Conte fino ai sindaci dei principali comuni dell’Arcipelago ipotizzando per l’anno in corso cali di flussi fino al 70%.
Dopo la pubblicazione delle Linee guida per la riapertura delle attività economiche, “tra le imprese eoliane – si legge nell’appello – permangono dubbi e incertezze sulle possibilità e modalità di ripartenza. Anche il decreto Rilancio affronta solo in minima parte le problematiche e le esigenze di un arcipelago stremato da ormai oltre sette mesi di mancati incassi e con una stagione turistica andata in fumo per il 50% con prospettive di ripartenza limitate e a scartamento ridotto; in particolare il contributo a fondo perduto per le nostre aziende, risulta non adeguato all’effettivo fabbisogno delle imprese, in quanto il lavoro sul territorio delle Isole Eolie si concentra per pochi mesi all’anno e dovrebbe essere riparametrato in considerazione del fatto che la stragrande maggioranza delle attività riprende ogni anno, le attività lavorative non prima del mese di maggio, periodo in cui iniziano i flussi turistici alle Eolie, tenendo altresì in considerazione che detto afflusso turistico, da stime attendibili, subirà un calo di non meno del 70%. Poniamo l’accento sulla necessità di prendere in considerazione le peculiarità socio-economiche e sanitarie delle isole minori e chiediamo di esentare totalmente tutte le aziende operanti nei territori insulari da tasse e tributi per l’anno in corso, sostenendo quelle che riusciranno ad aprire i battenti nel 2020 con una decontribuzione totale del costo del lavoro. Anche per le attività legate al servizio marittimo interisole e terrestre (trasporti, noleggi, locazioni, taxi) effettuate con imbarcazioni e per i lavoratori dipendenti di questo settore non sono ancora state adottate misure specifiche tali da garantire la continuità delle attività e la tutela dei livelli occupazionali”.
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