• Violenze e minacce dal 2013
  • La donna ha chiesto aiuto il 23 aprile scorso senza, però, denunciare il marito
  • Procedura in codice rosso ha permesso arresto e domiciliari

Maltrattava la moglie fin dal 2013 ossia da quando era iniziato il loro rapporto. Fino allo scorso 23 aprile quando i carabinieri di Mistretta, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, hanno eseguito un’ordinanza per applicare gli arresti domiciliari di un uomo già noto alle forze dell’ordine perché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie.

Violenze di ogni genere

Violenze fisiche e verbali continuate. Fino al 23 aprile scorso quando l’ultimo episodio di maltrattamenti e vessazioni ha fatto emergere – grazie alle indagini dei carabinieri – come l’uomo abbia privato la moglie di ogni mezzo di sostentamento, umiliandola in più occasioni anche in presenza di altre persone. Inoltre, è venuto fuori che in alcune circostanze l’uomo ha percosso la vittima per futili motivi arrivando a minacciarla persino di morte, inducendole una condizione psico-fisica di prostrazione.

La richiesta di aiuto della donna ma senza denuncia

Solo a seguito di quest’ultimo episodio di violenza subito, quello di venerdì scorso 23 aprile, la donna ha trovato la forza per recarsi presso la stazione Carabinieri di Mistretta per chiedere aiuto, senza tuttavia voler denunciare il marito violento. I militari dell’Arma hanno comunque attivato la procedura in Codice Rosso informando prontamente la Procura della Repubblica di Patti, diretta dal Procuratore Capo Angelo Vittorio Cavallo, che ha immediatamente richiesto al competente GIP l’emissione di una misura cautelare, mettendo così fine alle violenze subite dalla donna.

Per l’uomo arresti domiciliari

Ieri, pertanto, sono scattate le manette. L’arrestato al termine delle formalità di rito, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Patti, Ugo Domenico Molina, come richiesto dalla Procura di Patti, su richiesta del Sostituto Procuratore Andrea Apollonio, che ha coordinato le indagini, è stato condotto presso la propria residenza e sottoposto al regime degli arresti domiciliari.