Sono sul piede di guerra i sindacati dei lavoratori in servizio al Policlinico di Messina che hanno dichiarato stato di agitazione. La questione è legata all’esclusione del personale delle categorie EP e D dagli incarichi assistenziali, gestionali e professionali. I sindacati, inoltre, accusano il Commissario straordinario dell’ente ospedaliero: “Non ha mai risposto alle nostre richieste”, scrivono in una nota le sigle che hanno annunciato oggi la mobilitazione.
Le richieste delle sigle sindacali
Le sigle Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Gilda di Messina hanno dichiarato la mobilitazione dei lavoratori e lo stato di agitazione del personale del Policlinico EP e D equiparato alla dirigenza medica e sanitaria, chiedendo nello stesso tempo un incontro di “conciliazione e raffreddamento”. “Nei mesi scorsi – spiegano i segretari Pietro Patti, Flc Cgil, Paolo Todaro, Uil Scuola Rua, e Angelo Alessandrino, Gilda – abbiamo diffidato l’Amministrazione dell’Azienda ospedaliera universitaria dall’intraprendere qualsiasi azione volta ad escludere il personale EP e D equiparato alla dirigenza medica e sanitaria dall’assunzione di incarichi assistenziali, sia gestionali che professionali”.
Nessun confronto sindacale sugli incarichi
Come sottolineano le sigle Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Gilda di Messina, era stato chiesta all’amministrazione ospedaliera anche “che fosse data l’informazione preventiva e che fosse attivato il confronto riguardo gli incarichi al personale universitario appartenente alle categorie EP e D equiparato alla dirigenza medica e sanitaria”.
“Comportamento inaccettabile del Commissario straordinario”
I sindacati lamentano una mancata comunicazione tra gli stessi e il commissario dell’azienda. “L’Amministrazione – concludono Patti, Todaro e Alessandrino – non ha mai risposto alle nostre richieste. Anzi il Commissario straordinario dell’Azienda ha provveduto a revocare la responsabilità di unità operative al personale universitario appartenente alle suddette categorie. Un comportamento inaccettabile che non tiene conto delle prerogative sindacali riconosciute dalla legge e che danneggia le relazioni con i lavoratori”. Così scatta adesso lo stato di agitazione del personale.
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