Il mancato inserimento della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina tra le opere previste dal Recovery Plan continua a far discutere. Dopo le vibrate proteste del governo regionale, ad alzare la voce adesso è il comitato amministratori della Sicilia e il presidente del consiglio comunale di Pettineo, nel messinese, Gianfranco Gentile. In un’accorata lettera inviata a tutti i parlamentari regionali, nazionali eletti in Sicilia ed ai componenti dei Governi di Palazzo Chigi e Palazzo d’Orleans, viene chiesto un loro intervento perché si prevede la realizzazione di questa infrastruttura.

“Contrariati per quanto accaduto”

“Abbiamo appreso che, nei giorni scorsi, – afferma Gentile, che è anche portavoce del comitato – non ha trovato accoglimento la proposta di inserire il ponte sullo stretto di Messina tra le infrastrutture con procedura semplificata previste nella lista del dl Recovery. L’emendamento non ha superato l’esame notturno delle Commissioni Affari costituzionali e Ambiente della camera dei deputati. Siamo assolutamente contrariati per quanto accaduto in seno al parlamento nazionale perché riteniamo che l’opera in questione debba essere inserita in maniera prioritaria tra le iniziative del governo nazionale. Assistiamo, da fin troppo tempo, a rimbalzi di responsabilità tra i vari rami del Parlamento e Governo, con la conseguenza che si è creato un clima di sfiducia e rassegnazione”.

L’appello

Gentile nella missiva ha un ben preciso obiettivo: “Facciamo appello al buon senso di tutti i parlamentari regionali, nazionali eletti in Sicilia ed ai componenti dei governi di Palazzo Chigi e Palazzo d’Orleans, ognuno per le proprie competenze, affinché si attuino tutti i provvedimenti necessari al fine di realizzare quest’importante opera che rappresenterebbe un volano per lo sviluppo e la crescita dell’intera Italia Meridionale. L’infrastrutturazione della Sicilia è determinante per garantire la competitività della nostra Regione rispetto agli altri territori maggiormente globalizzati e quindi al passo con i tempi. Inoltre attendiamo fiduciosi che anche il presidente del consiglio del ministri Mario Draghi dia un segnale tangibile di attenzione nei confronti del Mezzogiorno e che quindi finalmente si concretizzi la costruzione del Ponte sullo Stretto”.

L’assessore Falcone indispettito

Il primo a far sentire la sua voce in merito fu Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, che inviò una nota di protesta al governo nazionale, evidenziando di trovare “preoccupante leggere di come, in nessuna delle bozze circolate, compaia il Ponte sullo Stretto. Lo stesso per tante altre priorità strategiche individuate nel documento inviato a Roma dalla Regione Siciliana. Ma innanzitutto l’estromissione del Ponte, maturata fra slogan e vere e proprie prese in giro come il tunnel o la funivia dello Stretto, rappresenta certamente il più grave fra gli schiaffi inferti dal Governo Conte ai sogni e alle necessità della Sicilia e dell’intero Mezzogiorno d’Italia”.

 

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