Oggi, martedì 21 dicembre, la Commissione Europea ha adottato norme relative al certificato digitale Covid dell’UE  (il green pass, n.d.r.) stabilendo un periodo vincolante per l’accettazione di 9 mesi (precisamente 270 giorni) dei certificati di vaccinazione ai fini dei viaggi all’interno dell’UE”.

“Un periodo di accettazione chiaro e uniforme per i certificati di vaccinazione – ha riportato l’Esecutivo dell’Unione Europea  – garantirà che le misure di viaggio continuino a essere coordinate, come richiesto dal Consiglio Europeo a seguito dell’ultima riunione del 16 dicembre 2021. Le nuove regole garantiranno che le restrizioni si basino sulle migliori prove scientifiche disponibili come oltre a criteri oggettivi. Il coordinamento continuo è essenziale per il funzionamento del mercato unico e fornirà chiarezza ai cittadini dell’Ue nell’esercizio del loro diritto alla libera circolazione”.

La nuova regola si applicherà a partire dal 1° febbraio 2022. A partire da quella data, gli Stati membri accetteranno il certificato per una validità di 270 giorni a partire dal completamento del primo ciclo vaccinale, ovvero dalla data della seconda dose per Pfizer, Moderna e AstraZeneca, e dalla data dell’unica dose per Janssen (Johnson&Johnson).

La regola è vincolante per tutti gli Stati membri. Il periodo di validità è stato deciso sulla base del parere dell’ECDC, secondo cui la terza dose di vaccino è raccomandata “al più tardi” sei mesi dopo il completamento del primo ciclo vaccinale contro la Covid-19. Una raccomandazione che non è sempre possibile rispettare, dato che non pochi Paesi sono in ritardo nella somministrazione delle terze dosi. A questi sei mesi ne vengono aggiunti tre, un periodo di grazia che dovrebbe consentire agli Stati di accelerare nella somministrazione dei booster.

La durata del certificato dopo la vaccinazione con la terza dose non è stata ancora determinata, perché “dobbiamo ancora raccogliere le evidenze” scientifiche relative all’immunità conferita dal booster, ha spiegato il portavoce Christian Wigand.