• Johnson&Johnson ha comunicato l’esito degli studi sull’efficacia del suo vaccino anti Covid-19.
  • La percentuale del farmaco monodose è del 66%.
  • Il vaccino ha ridotto dell’85% la gravità dell’infezione.

L’azienda farmaceutica Johnson & Johnson ha comunicato oggi, venerdì 29 gennaio, che il suo vaccino monodose anti Covid-19 riduce i tassi di malattia moderata e grave ma il farmaco è risultato meno efficace in Sud Africa, dove si sta propagando una nuova variante di coronavirus.

In sintesi, il vaccino è risultato efficace al 66% nel prevenire la malattia da moderata a grave 28 giorni dopo la vaccinazione. L’efficacia, però, differisce a seconda della geografia.

L’iniezione, infatti, è stata efficace al 72% tra i volontari degli studi clinici negli Stati Uniti, al 66% tra quelli in America Latina e solo al 57% tra quelli in Sud Africa.

Sebbene inferiori ai livelli osservati con i primi due vaccini anti Covid-19 autorizzati (Pfizer e Moderna), questi tassi sono superiori alle soglie fissate dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti affinché un vaccino sia considerato utile.

Il vaccino, come fatto sapere dall’azienda, ha ridotto la gravità della malattia dell’85% e ha prevenuto il ricovero o la morte per Covid-19.

«In una pandemia se è possibile, con un vaccino monodose, eliminare molto rapidamente le gravi conseguenze dell’infezione (morte, ospedalizzazione e gravità della malattia), è importante per tutta la società», ha affermato Paul Stoffels, direttore dell’azienda.

Eric Topol, direttore e fondatore dello Scripps Research Translational Institute, ha definito i risultati «deludenti» ma ha aggiunto che un vaccino che previene gli esiti più gravi, come il ricovero in ospedale e la morte, è aprezioso: «Questo rafforza la nostra fortuna che i primi due siano stati più efficaci», ha dichiarato.

Articoli correlati