Stop ad autobus e tram di Amat per 24 ore. I dipendenti dell’azienda che si occupa del trasporto pubblico a Palermo incroceranno le braccia per la terza volta dall’inizio del 2024. Previsti disagi per l’utenza. I dipendenti tornano in piazza per il mancato rinnovo degli accordi di secondo livello, ovvero quei diritti dei lavoratori che fanno riferimento al godimento di buoni pasto, ferie ed altro genere di benefit. Per tale motivo, è stato indetto un sit-in per le ore 10.30 davanti a Palazzo Comitini, sede pro-tempore del Comune di Palermo. L’idea è quella di chiedere un incontro ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale. Manifestazione alla quale si uniranno anche gli autisti della Sicilbus, azienda privata che si occupa dei collegamenti fra Palermo ed alcuni comuni della provincia.

Terzo sciopero di Amat del 2024

Dopo la protesta dell’8 gennaio (durata 4 ore) e quella del 21 febbraio (conclusa dopo 8 ore), arriva così il terzo stop ai mezzi Amat (questa volta di 24 ore). Gli autobus rientreranno nella rimessa di via Roccazzo a partire dalle 8.30, per poi uscirvi intorno alle 17.30 (garentendo così le fasce di garanzia). I tram faranno invece rientro ai depositi di competenza. Non saranno attivi nè i servizi dell’officina, nè quelli degli operatori amministrativi. “Questo è il momento di far sentire la nostra voce e di dimostrare al sindaco quanto sia importante per noi ottenere giustizia e riconoscimento dopo tanti sacrifici”, hanno scritto le sigle sindacali in una nota inviata qualche giorno fa.

Le preoccupazioni sul bilancio 2022

La protesta di oggi segnerà, tra l’altro, il passaggio dall’attuale fase della vertenza, legata agli accordi di secondo livello, ad una in cui si affronteranno tutti i problemi che stanno attanagliando Amat. A cominciare dal saldo negativo da 21 milioni di euro con cui si è chiuso il bilancio 2022. Sulla questione c’è stata una certa inerzia nel tavolo delle trattative con il Comune, soprattutto in merito alla famosa questione dei fondi per l’emergenza covid che Amat avrebbe dovuto ricevere dalla Regione. Un caso sul quale ballano 12 milioni di euro.

La perdita strutturale del tram

Da Palazzo dei Normanni, come è noto, è arrivato lo stop in attesa di un chiarimento normativo. Ciò ha determinato un passivo che, sommato alle perdite strutturali della gestione del tram e di altri servizi affidati dal Comune ad Amat, ha causato un saldo negativo da 21 milioni di euro. Sul bilancio 2022 la strada sembra ormai tracciata, soprattutto dopo la riunione del CdA di Amat del 29 marzo. Al documento mancherebbe soltanto una firma di un componente del Consiglio d’Amministrazione, il quale ha 60 giorni di tempo per apporre il proprio sigillo. Fatto per il quale l’azienda si è data appuntamento con il Comune di Palermo per il prossimo 6 maggio.

Amat restituirà i servizi in perdita al Comune?

E’ chiaro che, in realtà, l’obiettivo è quello di guadagnare tempo in attesa di buone nuove dagli uffici della Regione, oltre alla questione relativa al rinnovo del contratto di servizio. Elemento sul quale dagli uffici del Comune attendono una serie di incartamenti chiave da Amat. Fra questi l’elenco dei servizi in perdita che la società Partecipata vorrebbe restituire. Fatto per il quale le sigle dei lavoratori avevano dato l’aut aut non più tardi di qualche giorno fà ai vertici aziendali e al presidente Giuseppe Mistretta.

L’idea dei sindacati è di chiedere la cessione dei servizi di car/bike sharing e di quelli relativi alla rimozione dei mezzi che commettono infrazioni del codice della strada. Difficile che la cosa possa estendersi alla gestione delle zone blu (servizio che ha registrato un aumento delle sanzioni), men che meno alla gestione del tram. Se però non dovessero arrivare novità dall’Ars, l’unica scelta possibile sarebbe quella di erodere il capitale sociale dell’azienda, facendolo scendere dagli attuali 35 milioni a soli 14 milioni di euro.

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