Niente da fare. I sindacati di Amat confermano la volontà di scioperare il prossimo 8 aprile. Non è stata sufficiente nemmeno la riunione tenuta questa mattina alla presenza del presidente Giuseppe Mistretta a far cambiare idea ai rappresentanti dei lavoratori. Autisti, meccanici e dipendenti amministrativi dell’azienda incroceranno così le braccia per 24 ore. Il terzo stop in meno di quattro mesi, dettato dal mancato rinnovo degli accordi di secondo livello, ovvero una serie di diritti accessori dei dipendenti, come buoni pasto e straordinari.
Incontro informativo sul bilancio 2022
Ad oggi i margini per trattare in tal senso non sembrano esserci. La priorità dell’azienda è rivolta allo stato del bilancio 2022, chiuso con un passivo da 21 milioni di euro e che verrà discusso con il socio unico (Comune di Palermo) in una riunione convocata per il prossimo 6 maggio. Per allora, il Consiglio d’Amministrazione di Amat si augura di aver incassato i fondi per l’emergenza covid-19 attesi dalla Regione. In caso contrario, bisognerà ricorrere ad un’erosione del capitale sociale, il quale rischia di scendere così dai 35 milioni di euro attuali a 14 milioni di euro. Argomenti illustrati nella riunione tenuta questa mattina negli uffici di via Roccazzo.
Quattro ore di riunione
Un incontro iniziato intorno alle 9.30 e durato oltre quattro ore, nel quale Giuseppe Mistretta ha illustrato lo stato dei conti della società Partecipata. Dibattito nel quale non sono mancati i momenti di tensioni. Fonti di Radio Palazzo parlano di posizioni diverse da parte di uno dei rappresentanti sindacali rispetto allo sciopero dell’8 aprile. Troppo poco per smuovere il fronte compatto delle altre cinque sigle. Così, la decisione è confermata. I lavoratori di Amat scenderanno in piazza, con un sit-in atteso davanti a Palazzo Comitini, sede pro-tempore del Comune di Palermo. Una protesta che dovrebbe segnare la fine della prima fase della vertenza, con l’inizio di una nuova mobilitazione fondata non solo sugli accordi di secondo livello, bensì su tutti gli argomenti caldi della vertenza Amat, a cominciare dal bilancio 2022 e dai successivi documenti contabili.
La questione relativa al bilancio 2022
Sulla questione c’è stata una certa inerzia nel tavolo delle trattative con il Comune, soprattutto in merito alla famosa questione dei fondi per l’emergenza covid che Amat avrebbe dovuto ricevere dalla Regione. Dodici milioni di euro che stanno pesando sul bilancio 2o22. Da Palazzo dei Normanni, come è noto, è arrivato lo stop in attesa di un chiarimento normativo. Ciò ha determinato un passivo che, sommato alle perdite strutturali della gestione del tram e di altri servizi affidati dal Comune ad Amat, ha causato un saldo negativo da 21 milioni di euro sul bilancio 2022. Atto sul quale la strada sembra ormai tracciata dopo la riunione del CdA di Amat del 29 marzo. Al documento mancherebbe soltanto una firma di un componente del Consiglio d’Amministrazione, il quale ha 60 giorni di tempo per apporre il proprio sigillo.
La restituzione dei servizi in perdita al Comune
E’ chiaro che, in realtà, l’obiettivo è quello di guadagnare tempo in attesa di buone nuove dagli uffici della Regione, oltre alla questione relativa al rinnovo del contratto di servizio. Elemento sul quale dagli uffici del Comune attendono una serie di incartamenti chiave da Amat. Fra questi l’elenco dei servizi in perdita che Amat vorrebbe restituire. Fatto per il quale le sigle dei lavoratori avevano dato l’aut aut non più tardi di due giorni fà ai vertici aziendali e al presidente Giuseppe Mistretta. L’idea dei sindacati è di chiedere la cessione dei servizi di car/bike sharing e di quelli relativi alla rimozione dei mezzi che commettono infrazioni del codice della strada. Difficile che la cosa possa estendersi alla gestione delle zone blu (servizio che ha registrato un aumento delle sanzioni), men che meno alla gestione del tram.
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