Assistenza agli operai che sono stati a contatto con l’amianto durante le lavorazioni della Star Breeze. La Fiom, unitariamente a Fim e Uilm, si è attivata per tutelare i lavoratori e chiedere all’Asp l’applicazione della vigilanza sanitaria.

In questi giorni nelle sedi del sindacato di via Crispi e in cantiere è in distribuzione un pre stampato che consentirà inoltre al sindacato dei metalmeccanici di effettuare il censimento di quanti hanno operato sulla nave e nelle aree limitrofe.

“La dichiarazione e la collaborazione degli operai è importante per sapere chi sono questi operai e al fine di consentire l’avvio delle procedure per attivare il previsto protocollo di prevenzione sanitaria – spiega il segretario generale Fiom Cgil Palermo Angela Biondi – Chiediamo che gli operai siano sottoposti a tutti gli accertamenti necessari con il protocollo che sarà realizzato tra Fincantieri e gli organi di controllo, tra cui l’Asp”.

Ogni lavoratore dovrà segnare la propria data di inizio lavoro e dichiarare di avere lavorato fino al 25 ottobre, giorno in cui è scattato l’allarme e Fincantieri ha comunicato alle Rls di stabilimento il rinvenimento di materiale riconducibile ad amianto su alcuni tubi del vano motore della Star Breeze.

I lavoratori, oltre a fornire le loro generalità, se sono dell’indotto devono scrivere il nome della ditta di appartenenza, e specificare se hanno lavorato a bordo oppure in prossimità.

“Dal momento che è stato riconosciuto dagli esami la presenza di materiale contenente amianto, a tutela e garanzia delle centinaia di lavoratori metalmeccanici che operano al Cantiere Navale abbiamo chiesto nei giorni scorsi a Fincantieri la mappa di tutti i lavoratori coinvolti fino a quella data nelle lavorazioni di bordo – aggiunge Angela Biondi – Nell’attesa, ci stiamo attivando a tutela dei lavoratori. Il foglio da compilare sarà distribuito a tutti i lavoratori, per inserirli nel nostro database”.

La Fiom chiede a Fincantieri di attivare il protocollo di sanità preventiva previsto dalla legge affinché questi lavoratori d’ora in avanti siano sottoposti a visite specialistiche, per la prevenzione di eventuali danni.

“Queste visite saranno protratte nel tempo e dovranno avere cadenza annuale – è la nostra richiesta – Il tempo di incubazione è lungo e possono passare anche trent’anni dall’insorgere della malattia. Conosciamo benissimo la gravità e rischi ai quali si espone un lavoratore che ha respirato fibre di amianto, tutti sanno che negli anni passati abbiamo dovuto contare troppi morti di lavoratori per tumori all’apparato respiratorio”.

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