“Che il sistema ferroviario in Sicilia desse spunto alle barzellette, ahimè lo sapevamo tutti. Che ad alimentare questa farsa sia il governo fa veramente male. Mi riferisco alla vicenda del Frecciabianca lento come il regionale. Non fa fermate e costa di più. Purtroppo però questa volta non è satira e c’è poco da scherzare”. Ad affermarlo è Carmelo Pullara, deputato regionale della Lega, che utilizza toni aspri riguardo a questa polemica che da giorni tiene banco per i convogli ferroviari che, sulla carta, avrebbero dovuto rappresentare una svolta per il lentissimo collegamento ferroviario siciliano. Invece la verità sarebbe ben altra.

Il più veloce? Tre ore e 4 minuti…

“Che l’arrivo del Frecciabianca in Sicilia cambiasse poco o nulla era risaputo – attacca Pullara -. La conferma arriva dai dettagli della nuova linea presentata in pompa magna dal sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, attiva nella tratta Catania-Palermo da domenica 14 novembre. Il convoglio impiega più di un treno regionale e con un costo più alto. Da quello che si apprende dalla stampa la tratta più veloce resta un regionale che impiega 3 ore e 4 minuti, anche con una fermata in più rispetto al tragitto del Frecciabianca. Un’autentica presa per i fondelli insomma”.

Nessuna innovazione e disagi continui

La polemica sta nel fatto che la Sicilia mostra un enorme gap anche sul piano dei trasporti rispetto al nord. Le attese su questo freccia bianca erano molto alte e la delusione, proprio per questo è stata doppia: “Vogliono far passare il Frecciabianca come un’innovazione – attacca il parlamentare leghista -. Un contentino che sa di bluff, tanto più che nei giorni scorsi il traffico della linea tra Montemaggiore e Roccapalumba è stato sospeso, come tutti sappiamo, per l’allagamento della sede ferroviaria provocato dalle piogge. All’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone, che ha partecipato al taglio del nastro, voglio ricordare che i social pullulano di foto di vagoni allagati e odissee sull’asfalto a bordo degli autobus sostitutivi. Ora che gli utenti potranno usufruire del Frecciabianca con tanto di wi-fi e la carrozza bar, chissà quante altre foto verranno fuori per raccontarci di questa farsa. I siciliani non si possono prendere in giro. Tutti sanno che il treno che è stato presentato come il segno del riscatto, in realtà è l’emblema del divario tra Nord e Sud”.

I tanti problemi della viabilità

Un modello di treno che è stato dismesso al Nord perché ormai obsoleto, è stato “riciclato” in Sicilia e presentato in pompa magna. “I tempi delle littorine – aggiunge Pullara – non sono purtroppo lontani. Lontani sono invece i tempi dell’ammodernamento della rete ferroviaria, della chiusura dell’anello autostradale Castelvetrano-Gela, passando per Sciacca, Agrigento e Licata, che tanto ho invocato all’Ars, uno scalo aeroportuale per la Sicilia centro meridionale, l’ammodernamento dei porti e il completamento della ss.640 Agrigento-Caltanissetta e della ss.189 Agrigento-Palermo”.

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