Troppi sportelli chiusi e troppi quelli che stanno continuano a chiudere i battenti, tanto che adessi viene chiesto l’intervento della Magistratura. E’ il Coordinatore Fabi Sicilia che denuncia la mancanza di istituti di credito in molti piccoli comuni e richiama il settore al ruolo di servizio pubblico essenziale.

Tanti comuni senza una banca

“In Sicilia troppi piccoli Comuni sono rimasti senza sportelli bancari, nonostante le attività degli istituti di credito siano considerate servizi pubblici essenziali”, denuncia il coordinatore Fabi Sicilia, Carmelo Raffa, evidenziando come nonostante le proteste di cittadini e di importanti Istituzioni regionali, quali Ars e Anci, le banche hanno continuato e continuano a chiudere le proprie filiali nei piccoli Comuni creando difficoltà a persone anziane e più deboli.

Il digitale mazzata negli sportelli

“Spesso le banche utilizzano il processo di digitalizzazione in atto come giustificazione alla chiusura degli sportelli – prosegue Raffa – senza però considerare che molte persone, specie le più anziane, non sono in grado di utilizzare i sistemi tecnologici. Chiudere gli sportelli nelle zone più disagiate del Paese e della Sicilia in particolare, significa far venir meno il diritto di godimento della persona, in violazione delle disposizioni contenute nella legge 146 del 1990. Auspico che sulla questione – conclude Carmelo Raffa – intervengano i magistrati, al fine di constatare la correttezza o meno di certe procedure».

Il bollettino della Banca d’Italia

“Secondo il bollettino di Banca d’Italia, pubblicato nell’aprile scorso, continua la diminuzione dei bancari in Sicilia, meno 233 in un anno, e del numero delle agenzie, meno 45″.  Lo dichiara Gino Sammarco, dirigente della Uilca Uil siciliana.  “Sono 10.038 i bancari al 31/12/2019 nella nostra regione, rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente in cui erano 10.271, il 2% in meno. Mentre sono 1228 le agenzie bancarie rispetto alle 1273 del 2018 con una diminuzione del 4%.

Queste cifre in continua flessione dimostrano che l’investimento nel digitale ha dato benefici ai bilanci delle banche ma non al territorio, ha tagliato drasticamente posti di lavoro e sportelli con conseguenze rilevanti per le famiglie e le piccole e medie imprese lasciando un centinaio di Comuni privi di uno sportello bancario.

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