“Ancora violenza. Gli ospedali sono ormai campi di battaglia dove malati e familiari possono tranquillamente dare sfogo a tutta la loro rabbia incontrollabile, salvo poi essere fermati dalle forze di pubblica sicurezza e contare i danni”. E’ il commento del presidente dei medici Toti Amato sulla devastazione del pronto soccorso dell’ospedale Civico a Palermo avvenuta ieri sera per mano dei familiari di una sessantenne arrivata in codice rosso per un infarto e poi deceduta nonostante le cure immediate dei sanitari.

Nuova richiesta di incontro urgente al Prefetto di Palermo

Per i medici siciliani non c’è più tempo da perdere. Così, a stretto giro il presidente dell’Omceo Amato, come componente del direttivo della Federazione nazionale Fnomceo e a nome di tutti i camici bianchi, reitera la richiesta di incontro urgente al Prefetto di Palermo per rappresentare la pericolosità di quanto sta accadendo ogni giorno nelle aree emergenziali e i presidi di guardia medica contro medici e sanitari, strutture ospedaliere comprese.

Tutelare i sanitari

Gli Omceo siciliani e la Fnomceo, guidata dal presidente Filippo Anelli, esprimono coralmente tutta la solidarietà ai colleghi e ai sanitari del Civico, rinnovando il loro impegno “forte e ad alta voce” nella sensibilizzazione di tutte le autorità preposte al controllo della sicurezza e alla tutela della dignità professionale di tutti i sanitari.

La solidarietà di Confintesa Sanità Sicilia

“Esprimiamo piena solidarietà a tutto il personale in servizio ieri sera al P.S. Civico, medici, infermieri, OSS, guardie giurate etc.; è inconcepibile che nel 2021 avvengano ancora episodi simili in un luogo, l’ospedale, deputato alla salvaguardia della salute, luogo che a causa del Covid-19 ha reso ancor più encomiabile l’operato di chi vi lavora. Confintesa Sanità ha più volte sollecitato un serio intervento delle istituzioni affinché episodi simili non siano più ripetibili”: lo dichiara Domenico Amato, Segretario Regionale Confintesa Sanità Sicilia.

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