Dovrà essere rimossa una discarica abusiva a Bagheria, nel Palermitano, indicata come una vera e propria bomba ecologica. In un terreno alla periferia della città trovato dell’amianto, materiale altamente inquinante e soprattutto nocivo per la salute dell’uomo. In seguito alla segnalazione fatta all’autorità giudiziaria, la Procura ha trasmesso al Comune l’ordine di rimozione.

Le sollecitazioni della Procura

Per l’esattezza la Procura di Termini Imerese  in questi giorni ha effettuato il verbale di notifica nell’ambito di un procedimento penale aperto nei confronti dei due proprietari di un terreno che si trova in una contrada bagherese e dove è stato trovato l’amianto accatastato e abbandonato. L’autorità giudiziaria ha quindi disposto che a sua volta il Comune dovesse adottare un’ordinanza per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti, nonché il ripristino dello stato dei luoghi.

Rischio ambientale

Il Comune di Bagheria ha immediatamente dato seguito a questa direttiva attraverso il dirigente della direzione V ai Lavori pubblici il quale ha intimato con una nota di provvedere urgentemente alla predisposizione del provvedimento mirato all’eliminazione del rischio ambientale.

La disposizione

Nell’ordinanza ai due proprietari del terreno in cui si trova la discarica abusiva viene imposto di provvedere entro trenta giorni, sotto la guida di un tecnico qualificato, ad effettuare la rimozione e smaltimento dei rifiuti pericolosi, nonché la bonifica del sito disponendo le conseguenti opere di ripristino dello stato dei luoghi nel lotto di terreno, a tutela della pubblica e privata incolumità.

I fondi dalla Regione

Nei giorni scorsi la Regione Siciliana ha messo a disposizione 10 milioni per la rimozione dell’amianto presente negli immobili e nelle abitazioni, proprio con l’obiettivo di evitare la formazione di discariche abusive. A tal proposito emanato un apposito avviso pubblico. Il documento definisce le procedure per l’ottenimento del contributo a fondo perduto per la rimozione e smaltimento dell’amianto presente in immobili e abitazioni. La misura è finalizzata ad incentivare i cittadini ad eliminare i manufatti in amianto pericolosi per la salute e per l’ambiente. Il contributo a fondo perduto erogabile sarà concesso in misura dell’80% dei costi effettivamente sostenuti per un tetto massimo di 5 mila euro; per gli interventi afferenti a manufatti condominiali, il contributo massimo erogabile a ciascun condomino non può superare l’importo di 2 mila e 500 euro.

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