I militari, coadiuvati dai tecnici dell’A.R.P.A. di Catania, hanno avuto accesso nel fondo adibito a deposito dalla ditta di costruzioni, riscontrando che il luogo, senza alcuna autorizzazione, era stato trasformato in discarica di materiale edile di risulta.

In particolare è stata riscontrata la presenza di materiale plastico, ferro, pneumatici vari, sfabbricidi nonché 10 veicoli in stato di totale abbandono e parti di motore.

Avevano creato una'attività di gestione di rifiuti pericolosi abusiva

I controlli dei militari del NOE hanno, inoltre, consentito di appurare che l’area di cava era stata utilizzata quale discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi e non.

I Carabinieri hanno scoperto un'area di circa un ettaro in cui erano presenti anche rifiuti pericolosi

"La società è gestita - prosegue la nota - da un consiglio di amministrazione che non tollera alcuna illazione in ordine alla propria autonomia e indipendenza". Risponde Fava: "Dopo le motivazioni della sentenza di condanna e la scomposta reazione di oggi dell'azienda di Proto, la linea del silenzio appare sempre più intollerabile"

Tutti i rifiuti risultavano abbandonati sul fondo naturale del terreno, non impermeabilizzato, e quindi, senza alcuna precauzione per evitare eventuali dispersioni di sostanze inquinanti nell’ambiente circostante. Il terreno è stato sequestrato.

Sono in corso indagini da parte della Polizia Giudiziaria per accertare eventuali ulteriori responsabilità penali.

Il sequestro è stato convalidato e la procura ha chiesto di eseguire dei carotaggi per verificare se vi siano stati sotterrati rifiuti pericolosi o sostanze tossiche.

La foto denuncia da parte di Giuseppe Li Causi storico di Francio Franchi e Ciccio Ingrassia impegnato nel sociale a palermo

Sul posto gli agenti hanno trovato un cumulo di rifiuti già in fiamme per il quale è stato necessario l'intervento dei Vigili del fuoco

Una discarica a cielo aperto costituita da materiale proveniente da demolizioni di fabbricati, rottami e rifiuti pericolosi come l'eternit

Nell’area dell’importante museo palermitano non risultano attivate le misure di contrasto al fenomeno dell'abbandono

L'operazione dei carabinieri forestali del centro anticrimine Natura di Palermo è servita a scoprire una vera e propria discarica abusiva nel centro storico del comune, proprio accanto al cimitero.

L'inchiesta, chiamata 'Stop & go', è stata avviata nell'ottobre dello scorso anno: l'intera zona è stata disseminata di telecamere. Sono state comminate sanzioni per complessivi 14mila euro.

I militari delle Fiamme gialle hanno denunciato alla Procura di Ragusa due titolari di un'azienda del settore edilizio per violazioni in materia ambientale

I Carabinieri appuravano, inoltre che, nell’area, erano stati realizzati vari alloggi di fortuna, destinati all’ospitalità dei cittadini extracomunitari che ogni anno giungono a San Vito lo Capo durante la stagione estiva come venditori ambulanti.

Nei pressi della Sp 31, in zona contrada San Paolo, la Polizia Municipale ha rinvenuto una serie di oggetti in plastica e policarbonato abbandonati a pochi metri dalla carreggiata e riconducibili ad alcune attività commerciali.

Al sopralluogo ha partecipato l'assessore all'Ambiente del Comune di Messina Dafne Musolino, che ha detto: "E' sconvolgente vedere come il territorio venga abusato da incivili, un crimine ambientale che colpisce un luogo storico per la città di Messina".

In particolare è stata realizzata una "imponente discarica abusiva" dove sono stati smaltiti ingenti cumuli di rifiuti speciali pericolosi: centinaia tra onduline e serbatoi in eternit; rifiuti speciali non pericolosi come scarti di calcinacci, intonaco, mattoni e piastrelle rotte, vetro, plastica, porte ed infissi in legno e pneumatici.