Le salme delle nove vittime della tragedia del maltempo a Casteldaccia (Pa) sono state portate nella parrocchia Madonna di Lourdes in piazza Ingastone a Palermo. Nella chiesa è allestita la camera ardente. Saranno celebrati, invece, domani alle 11 nella Cattedrale di Palermo i funerali. Ne dà conferma il parroco della cattedrale, Filippo Sarullo. Non è ancora chiaro chi sarà chiamato a celebrare le esequie in quanto monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, si trova all’estero.

Nella camera ardente campeggiano due piccoli peluches di Minnie e Topolino che faranno compagnia per sempre al corpicino senza vita della piccola Rachele Giordano, un anno, morta nella tragedia. La bara bianca è l’unica delle nove rimasta aperta; la vegliano due donne.

Le altre vittime sono Antonio Giordano, 65 anni, la moglie Matilde Comito, 57 anni. I loro figli Marco, 32 anni e Monia, 40 anni. Monia era sposata con Luca Rughoo i due avevano due figli: Francesco, 3 anni, morto anche lui, e Manuela 13 anni, sopravvissuta perchè era col padre e la cugina Asia a comprare dei dolci quando si è scatenata la bomba d’acqua del fiume Milicia. Nella strage è morta anche Nunzia Flamia, 65 anni, madre di Luca.

Sono morti anche Stefania Catanzaro, 32 anni, moglie di Giuseppe Giordano (figlio di Antonio e Matilde) che è sopravvissuto perchè scaraventato su un albero dalla violenza dell’inondazione, e il loro figlio Federico di 15 fratello di Rachele. E’ sopravvissuta perchè era con lo zio l’altra figlia Asia di 12 anni.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha disposto per ieri e oggi siano esposte le bandiere a mezz’asta negli edifici comunali in segno di lutto per le vittime del maltempo.

“Mi sembra un atto doveroso – ha detto Orlando, anche in qualità di Presidente di Anci Sicilia – esprimere la nostra vicinanza alla comunità di Casteldaccia e a tutte le comunità colpite da questa tragedia. Anche per questo, rivolgo un invito ai colleghi sindaci perché aderiscano a questa iniziativa mostrando in questo momento di lutto e dolore l’unione della nostra comunità regionale”.

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