“Cannabis terapeutica, dal corpo dei malati al cuore della politica”, “Cannabis terapeutica, coltiviamo la libertà di cura”, e ancora “Dove eravamo rimasti?”.
Sono le scritte che si leggono sui cartelli che hanno voluto appendersi al collo i partecipanti a un sit in che si è tenuto stamattina davanti l’Ars, in piazza del Parlamento a Palermo.
Ad organizzarlo il Comitato Esistono I diritti transpartito.
A prendere parte al sit in il presidente del Comitato, Gaetano D’Amico, Alberto Mangano, Marco Traina, Eleonora Gaziano, Marco Feo, Cesare Mattaliano, Turi Lombardo, Floriana D’Amico e tanti altri.
La consegna di una lettera ai deputati
“Abbiamo consegnato – spiega Gaetano D’Amico – alla deputata Valentina Chinnici, 70 lettere per i deputati regionali. Chiediamo di ricominciare il percorso intrapreso dalla scorsa legislatura sulla cannabis terapeutica, e l’istituzione di un intergruppo parlamentare che possa affrontare questa delicata questione, rimasta al palo mentre tanti malati sono in attesa”.
La lettera e l’impegno del Comitato
La lettera consegnata inizia così: “Gentili Deputati/e, nel corso della scorsa legislatura, in materia di cannabis ad uso terapeutico, si sono fatti dei rilevanti passi avanti, in particolare grazie alla determinazione della società civile, fra cui il Comitato Esistono i Diritti e – trasversalmente – le parti politiche.
Fra gli atti significativi a livello regionale ricordiamo il Decreto dell’Assessorato alla Salute del 17 gennaio 2020, relativo alla gratuità del preparato galenico, e l’emendamento approvato, firmato trasversalmente dalle forze politiche, che aveva il fine di affrontare tutte le criticità risolvibili in ambito amministrativo di competenza regionale, al fine della coltivazione in regione della cannabis per uso terapeutico, presentato nel corso della legge di stabilità 2021 su impulso del Comitato esistono i diritti. Considerato che la materia dal punto di vista legislativo è di pertinenza nazionale, l’emendamento di iniziativa parlamentare è stato impugnato dal Consiglio dei Ministri”.
I problemi sui quali intervenire
“Il primo problema da risolvere era sicuramente quello di rendere effettivamente operativo il predetto decreto, quindi la garanzia di poter accedere gratuitamente alle cannabis ad uso terapeutico. Infatti, la maggior parte delle Asp siciliane non aveva ancora avviato le convenzioni necessarie con le farmacie. Grazie alla spinta dei suddetti attori sociali e politici oggi la situazione è cambiata, ma è necessario non abbassare la guardia e monitorare. Altri temi nodali sul fronte della cannabis ad uso terapeutico riguardano l’ampliamento delle patologie soggette a rimborso, la questione essenziale relativa alla formazione dei medici e quella inerente al soddisfacimento del fabbisogno di cannabis, la cui coltivazione è stata finora consentita solo presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
E’ doveroso evidenziare che, in particolare su questi ultimi due punti ovvero sulla formazione dei medici e sulla produzione di cannabis necessaria a coprire il fabbisogno, vi è stato un riscontro concreto nella realtà, infatti la seconda edizione del corso di formazione per i medici sull’utilizzo della cannabis terapeutica nella terapia del dolore, si è tenuto la scorsa primavera presso il Centro di Formazione Sanitaria CEFPAS di Caltanissetta”.
Il tavolo tecnico sulla coltivazione
E ancora; “Sulla coltivazione della cannabis, invece, lo scorso dicembre 2021 presso l’Ufficio del Sottosegretario di Stato per la salute, Andrea Costa, è stato costituito un tavolo tecnico con il compito di analizzare e approfondire i bisogni di salute dei pazienti che utilizzano farmaci a base di cannabis, al fine di individuare percorsi condivisi e praticabili per la risoluzione delle criticità. A seguito di ciò è stato indetto un bando che rappresenta un importante passo avanti riguardo la coltivazione della cannabis, aprendo finalmente ai privati tale possibilità, applicando di fatto una norma esistente dal 2017. Il termine della presentazione delle manifestazioni di interesse è scaduto lo scorso giugno, mentre lo scorso 4 ottobre con determina dirigenziale si è dato il via alla costituzione della Commissione interministeriale giudicatrice ai fini della valutazione delle domande pervenute, che si è definita lo scorso 21 novembre”.
“Il cuore della politica dia una risposta”
Si legge a conclusione della lettera: “E’ sicuramente importante monitorare che la procedura vada a buon fine, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale del 25 luglio 2022 che ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 57 della L.R. n.9 /2021.
Ci rivolgiamo a tutti i Deputati Regionali affinché il Cuore della Politica dia una risposte al Corpo dei Malati”.






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