Alla fine fu il liberi tutti come ampiamente previsto da Cuffaro e segretamente auspicato almeno da due dei partiti della coalizione. A liste chiuse la spaccatura nel centrodestra è evidente e le candidature sono frutto di accordi locali ma anche di piccole diatribe.
Lo scontro principale è sulle Presidenze dei Liberi Consorzi per le quali si è spaccato quasi dappertutto il centrodestra. Solo due Liberi Consorzi su sei hanno trovato una “pace armata”.
Agrigento, centrodestra contro centrodestra
Ad Agrigento una delle sfide fratricide con due candidati di centrodestra l’uno contro l’altro: da un lato il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, sostenuto da Fratelli d’Italia, Democrazia Cristiana, Noi Moderati e Lega, dall’altro lato il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino sostenuto da Forza Italia, Movimento per l’Autonomia e buona parte della sinistra.
Caltanissetta, sfida a “due e mezzo”
A Caltanissetta i candidati sono tre, due di centrodestra e uno a metà fra destra e sinistra. Si tratta di Massimiliano Conti, sindaco di Niscemi, sostenuto dalla Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Democrazia Cristiana e di Walter Tesauro, sindaco di Caltanissetta, sostenuto da Forza Italia.
Il terzo incomodo è Terenziano Di Stefano, sindaco di Gela, sostenuto dalla sinistra e in modo non ufficiale dal Movimento per l’Autonomia che è in giunta a Gela con Di Stefano.
Enna e Trapani, i Liberi consorzi fuori dalle guerre
Enna sembra essere una delle due provincia dove si è trovato un accordo nella maggioranza, Rosario Colianni, sindaco di Nissoria, è il candidato unitario sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Democrazia Cristiana e Grande Sicilia (il nuovo partito di Lombardo, Lagalla e Miccichè). Si scontrerà con Piero Capizzi, sindaco di Calascibetta, sostenuto soltanto dalla lista del Partito Democratico.
A Trapani per il centrodestra corre Giovanni Lentini, sindaco di Castelvetrano, sostenuto dalle liste di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Democrazia Cristiana. Per la sinistra corre Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo, sostenuto soltanto dalla lista “Salvatore Quinci Presidente” appoggiata da tutta la coalizione.
Ragusa, la Dc ha il suo candidato contro tutti armato
A Ragusa la Dc accusa gli alleati di non aver rispettato i patti e schiera un suo candidato: Gianfranco Fidone, sindaco di Acate. Il centrodestra, invece, candida Maria Rita Schembari, sindaco di Comiso, sostenuta dalla lista di Fratelli d’Italia, da quella di Forza Italia e da una lista che unisce i civici e gli altri di centrodestra compreso il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì e la sindaca ex democristiana di Modica Maria Monisteri. Per la sinistra corre Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo.
L’anomalia Siracusa
Siracusa è la provincia più litigiosa dove candidato alla Presidenza del Libero Consorzio per il centrodestra è Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e dirigente di Azione, appoggiato dalla Dc, dal Movimento per l’Autonomia del deputato regionale Giuseppe Carta, sindaco di Melilli, dal deputato regionale Carlo Auteri fuoruscito da Fratelli d’Italia, dall’ex deputato della Lega Giovanni Cafeo e dal sindaco di Siracusa Francesco Italia di Azione di cui Giansiracusa è capo di gabinetto. L’intero gruppo di Giansiracusa ha presentato una lista unitaria.
Ma il gruppo del deputato regionale Riccardo Gennuso di Forza Italia e quello di Luca Cannata di Fratelli d’Italia hanno entrambi presentato una propria lista e potrebbero invitare all’astensione sul presidente.
L’altro candidato, quello di sinistra, è il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, sostenuto dalla lista del Partito Democratico – L’Alternativa composta da consiglieri del PD ma sostenuta dal resto della sinistra.
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