Andavano elegantemente vestiti, portavano la cravatta color arancione e fieramente si dicevano essere il partito del Sud. Di centro destra ma con un unica visione, quella meridionale. Era Forza del Sud, il partito nato dalla diaspora di Forza Italia, una delle prime. Era il 2009, esattamente il novembre 2009 quando Gianfranco Miccichè fondò il partito suddista del centro destra. Nel giro di due anni Forza del Sud subì qualche cambiamento ed affrontò una elezione e assunse la sua connotazione definitiva di partito con il nome ‘Grande Sud’. Berlusconi non la prese bene. Erano gli anni delle tante diaspore, degli abbandoni per Forza Italia che perdeva pezzi. Per se Alfano, perse buna parte degli ex An e così via. L’allora popolo della Libertà toccò il fondo.
Forza del Sud non andò bene alle elezioni e poco alla volta perse smalto. Quando poi Berlusconi abbandonò il progetto del Popolo delle Liberà e tornò alla più piccola Forza Italia ma con aspirazione di tornare ad essere guida del centrodestra anche Miccichè fece il figliol prodigo divenendo, poi, commissario azzurro in Sicilia.
Ma Forza Italia non ha più recuperato quei numeri anche se è tornata sulla scena politica e non ha più la leadership del centrodestra che appare saldamente in mano della Lega di Salvini. Così, a distanza di dieci anni, la storia si ripete.
“Lancio un partito per il Sud. La posizione che ha assunto Berlusconi nei confronti di Salvini è legittima, ma non è consona al mio passato e alle mie idee” dice il Presidente dell’Ars ma per farlo non sceglie la platea siciliana. L’occasione gli è data da una intervista al Mattino di Napoli.
Sono passati dieci anni, dunque, da Forza Del Sud e solo 8 dal primo gruppo parlamentare di quella forza che si chiamò Grande Sud e Miccichè torna a lanciare ultimatum a Berlusconi quelli che l’ex Cavaliere non ha mai gradito
“La mia – dice – è una riflessione notturna , ma ragionata, visto che non dormo più quando penso alla nostra alleanza con Salvini e al rischio che saremmo rigettati dall’Europa. Noi del Sud non possiamo stare con un partito anti europeista”. Miccichè lancia un messaggio a Berlusconi: “Se Salvini vuole stare con noi, voti in Europa per la commissione di Ursula Von Dr Leyen visto che Fi immagino si schiererà a favore. Oggi Berlusconi è europarlamentare, la sua credibilità internazionale è da sempre la sua forza, mi chiedo con quale faccia andrebbe a Bruxelles essendo alleato con un partito anti europeista”. Se così non sarà Miccichè trarrà le conseguenze ed è pronto “a rilanciare un nuovo Grande Sud che faccia gli interessi dei meridionali”.
Sullo spostamento di Fi verso la Lega il presidente dell’Ars afferma: ” Tutto mi sarei aspettato da Berlusconi ma non questo. Voglio sperare che abbia una strategia dietro questa mossa. E’ malsana questa idea di costruire questa fantomatica ‘Casa degli italiani’, con chi la andiamo a fare? Con un partito che dice di essere sovranista e poi rema contro l’Italia? La Lega parla di sovranismo e di italianità e poi chiede l’autonomia di tre Regioni del Nord, non ha credibilità fa solo propaganda”. “Berlusconi – dice Miccichè – è autonomo ma di sicuro chi gli è più vicino è il gruppo di Fi che vuole stare con Salvini. Un abbraccio mortale”.
E non può mancare l’immediato sberleffo del suo nemico di sempre, Vincenzo Figuccia “Miccichè lascia Forza Italia? Ero certo che Berlusconi avrebbe accolto il mio appello di alcuni mesi addietro in cui gli chiedevo che ce lo togliesse dagli imbarazzi – dice Figuccia – adesso faccia un favore ai Siciliani, oltre al suo partito lasci anche la Sicilia.
E soprattutto – dice ancora il deputato centrista – non dica sciocchezze parlando di nuovi partiti. Il suo ultimo movimento, Grande Sud, non ha fatto niente per questa terra a parte condannarci a 5 anni di Crocetta e a 30 anni di disoccupazione, assenza di infrastrutture, di sicurezza e di opportunità di sviluppo. È arrivato il momento di liberarci da questa vecchia casta che non può vivere con 4.500 euro al mese. Da domani, dopo le elezioni in Umbria, sono certo si avvierà anche in Sicilia un percorso nuovo di consapevolezza da parte dei cittadini che vorranno sempre più prendere le distanze da personaggi come questi. Adesso tocca a noi mettere in campo un progetto di rilancio per la Sicilia a partire dall’idea di ricostruire un nuovo gruppo dirigente, capace di premiare il merito e condannare le vecchie logiche del passato. Miccichè di Grande, ha solo il bluff”
Ma la cifra politica di tutto questo va oltre Miccichè e Figuccia ed i singoli. Mentre Forza Italia va verso i congressi il suo commissario ormai uscente decide per lo strappo. Di Fatto in un centro destra che il governatore siciliano Musumeci dice di essere condannato a stare insieme per governare il Paese si consuma il primo di quello che rischiano di essere una serie di strappi.
Se Miccichè va via e porta con se pezzi azzurri il centrodestra rischia di dividersi fra chi è con Salvini e chi no. In pratica si rischia di consegnare la destra a Salvini e ricostituire un centro senza sufficiente forza politica e consenso o viceversa portare al centro parte del consenso e indebolire quella destra che insieme al centro poteva aspirare al governo del Paese?
E poi da che parte starà Musumeci? Il Presidente della Regione che con Miccichè ha battibeccato in aula all’Ars appena qualche giorno fa, che apre al centro ma poi manda messaggi di amicizia a Salvini; che critica le politiche della Lega ma si offre di correggerne il tiro portando i n dote i voti del sud.
L’evasione dalla condanna allo stare insieme rischia di essere più che un fatto che riguarda il Sud un tema che può dare una grossa mano a tutti gli altri spezzando la catena del centrodestra e le sue velleità di risalite. E, infine, l’idea di partito del Sud che era di Musumeci come parte del centrodestra che fine fa se viene anticipata da Miccichè col quale difficilmente si potrà fare un percorso comune visti questi presupposti? Le domande senza risposta al momento sembra essere di più delle risposte che vengono da questo annuncio.
Ma intanto in dall’Umbria arriva un segnale chiaro che da ragione proprio a Musumeci. Il centrodestra sfonda perchè unito “La gente vuole candidati credibili, coalizione unita, tanta umiltà e serietà nei comportamenti. Aspettiamo i dati ufficiali, ma voglio congratularmi con Donatella Tesei per il grande risultato in UMBRIA” scrive su Facebook il governatore siciliano.
Ma dentro Forza Italia non tutti sono convinti che questa sia la fine del percorso anzi la difesa di Miccichè arriva dalle parole di Michele Mancuso, deputato di Forza Italia al Parlamento Siciliano “La storia di Forza Italia, da venticinque anni a questa parte, fa da corollario ad un sodalizio che al Sud ha celebrato grandi vittorie: quello tra Miccichè e Berlusconi. È per tale motivo che la provocazione del primo va intesa come atto d’amore sia per il Presidente Berlusconi che per tutto il Sud, su cui gravano i venti del sovranismo e del populismo esasperato. Noi però non staremo fermi, aspettando di consegnare la Sicilia a chi ritiene il Sud una succursale periferica del Nord. Mobiliteremo il territorio e non per fare selfie o altre buffonate da circo. Ma per dare risposte concrete al disagio infrastrutturale e occupazionale”.
“Su Figuccia ormai le parole sono sprecate – conclude il Parlamento nisseno. Per qualche secondo di elemosinata visibilità è andato a infangare la Sicilia da Giletti e da Giordano. Lui il nuovo che avanza? Si tolga i panni da tribuno della plebe e faccia la persona seria se ci riesce. È squallido quando per sedersi in qualche salotto televisivo, baratta la dignità dei siciliani per il proprio tornaconto. I numeri di Forza italia in Sicilia e nel Mezzogiorno rappresentano la vera differenza insieme al nome Berlusconi. Il resto sono vane ricerche di poltrone che non ci appartengono”.
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