Arriva dal Comune di Partinico lo sfratto per la Cooperativa Noe, protestano i volontari che gestiscono lo storico bene confiscato di Borgo Parrini. Questa mattina sit in davanti l’agenzia nazionale dei beni confiscati a Palermo per denunciare quel che sta accadendo. I soci della coop ribadiscono ancora una volta che ritengo la decisione un’ingiustizia e un sopruso. Il Comune di Partinico al contrario insiste sulle motivazioni delle “gravi violazioni” nella gestione dell’immobile. Una questione che sfocia con un ricorso al Tar.

Incontro tardivo

Intanto questa mattina i volontari si sono ritrovati davanti all’agenzia nazionale dei beni confiscati. Hanno avuto un’interlocuzione con uno dei dirigente presenti nella sede palermitana ma senza avere un concreto seguito. “Ci hanno ascoltato – afferma il presidente della Coop Noe Simone Cavazzoli – ma non abbiamo ricevuto risposte. Ci è stato detto che non si poteva far nulla con il contenzioso in corso. A questo punto si attenderà l’esito del ricorso al Tar che abbiamo presentato contro il provvedimento del Comune. Dopodichè si tenterà di ricucire lo strappo. Credo che questo tipo di strutture debbano essere più attente e solerti nell’ascoltare la voce di chi gestisce i beni confiscati. Forse questo incontro è stato troppo tardivo ma noi da tempo lo avevamo chiesto senza avere alcuna risposta”.

I motivi del contenzioso

Il contenzioso esploso questa estate. Il Comune, in seguito ad un’operazione della polizia, è venuto a conoscenza dell’organizzazione di un evento a pagamento all’interno della cooperativa Noe. Ad essere scattate delle sanzioni nei confronti dei gestori. Secondo quanto accertato dai funzionari comunali si sarebbe trattato di una grave violazione della convenzione. Da qui la decisione della revoca della gestione del bene. “Le sanzioni relative sono state già pagate da tempo e e comunque l’evento in sé – contesta Cavazzoli – non dimostra alcuna indegnità di Noe a gestire beni comuni dove generare professione, lavoro retribuito e condivisione sociale”.

Il sindaco: “Rispetto delle leggi”

Lo sgombero del locale e dei terreni confiscati è stato già fissato ai primi giorni del prossimo mese di gennaio dal Comune. Il sindaco Pietro Rao resta fermo sulle proprie posizioni: “Il principio della responsabilità impone l’assunzione e il rispetto delle leggi a garanzia di una equità sociale che qualcuno ritiene di interpretare invece in modo assolutamente personale”.

Confcooperative: “Porta chiusa in faccia dal Comune”

A fianco della cooperativa Noe si schiera Confcooperative Sicilia. “Contestiamo il metodo utilizzato dall’ amministrazione comunale di Partinico –si legge in una nota – di  revocare l’ assegnazione del bene. Tutto ciò avviene senza avviare nessun confronto con quanti hanno chiesto un’ interlocuzione per esaminare i fatti. Nello specifico, la nostra organizzazione pur avendo chiesto al sindaco un incontro chiarificatore, ad oggi non ha  ricevuto nessuna risposta. Non è stato in alcun modo avviato alcun confronto per farci comprendere la dinamica dei fatti e sentire la nostra posizione atta e favorire una risoluzione di salvaguardia del lavoro svolto dalla cooperativa. Vale la pena rimarcare che un bene confiscato presente nel territorio, com’è quello gestito dalla cooperativa Noe, è patrimonio di tutti. Per questo riteniamo sia  sempre doveroso ascoltare i soggetti portatori di interessi collettivi, qual è la nostra organizzazione, e capire quale strada intraprendere per la vita del bene confiscato stesso”.

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