Criticità finanziarie e gestionali dei Comuni. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha accolto la proposta dell’Anci Sicilia, l’associazione nazionale dei Comuni, di istituire un tavolo con Regione Siciliana ed enti locali. Il presidente dell’Anci e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, lo ritiene un segnale importante ma si dice cauto e chiede che sia dato seguito all’impegno, indicendo la convocazione.

La lettera del ministro all’Anci

La posizione del ministro arriva con una lettera inviata al presidente dell’Anci siciliano con la quale per l’appunto di accolgono le “richieste di attenzione”, da tempo formulate dall’associazione regionale, per la specifica situazione di criticità finanziaria dei Comuni siciliani derivante da “disastrose gestioni” dell’Agenzia di riscossione siciliana oggi destinata, proprio per tale ragioni, ad essere sostituita dell’Agenzia dell’entrate. Gestioni che hanno prodotto, secondo Anci, effetti destabilizzanti anche in ragione degli obblighi derivanti dalla legislazione nazionale in materia di contabilità pubblica.

Orlando: Segnale che infonde fiducia”

“Si tratta di un segnale importante che infonde fiducia. Adesso si attende al più presto la convocazione del tavolo con il coinvolgimento della Regione Siciliana e dell’Anci Sicilia per poter affrontare in maniera compiuta una condizione che impedisce a centinaia di comuni siciliani di approvare i bilanci di previsione senza pregiudizio per i servizi essenziali in favore dei cittadini e conduce gli stessi enti progressivamente in condizioni di dissesto finanziario parimenti penalizzanti per i cittadini”, ha detto il presidente Leoluca Orlando.

La Regione al fianco degli enti locali

Il tema dei Comuni in difficoltà finanziarie da tempo viene posto alla ribalta. Nello scorso mese di giugno la Regione Siciliana si schierò al fianco degli enti locali auspicando una riforma della normativa nazionale che consenta di potere chiudere i bilanci senza le attuali difficoltà. Una conferma chiara e forte di una posizione espressa più volte dall’amministrazione regionale ma che arriva simbolicamente in un momento di mobilitazione dei Comuni ormai non più in grado di sostenere l’attuale sistema.

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